Salvini l'europeista è lo stesso Salvini nazionalista che votò contro i 209miliardi che ora vuole gestire?
Forse neppure una bandieruola sarebbe arrivata a tanto. Dopo aver fondato i "comunisti padani" nei centro sociali che preferiva agli studi e dopo aver fatto campagna elettorale nei centri islamici, ha conquistato la sua prima poltrona giurando. Poi, insieme a Bossi, si è inventato la fantomatica Padania e ha promesso che sarebbe molto per ottenere la secessione. Amava urlare che lui non si sentiva italiano, armeggiando con le ampolle contenenti "le sacre acque del Po". Sono arrivate nuove poltrone e Bossi ha persino impedito al direttore de "Le Padania" di licenziarlo nonostante segnasse presenza anche nei giorni in cui non si presentava al lavoro.
Con Steve Bannon ha iniziato ad armeggiare rosari e madonne, ha deciso di dirsi "fieramente italiano" e ha messo in naftalina la sua fantomatica Padania. Ambendo ad altre poltrone, ha dunque sposato la linea sovranista di chi sputava sull'Europa e chi prometteva di lasciar morire in mare i migranti in ode al sacro cuore immacolato di Maria.
Oggi si dice "europeista" e Libero benedice la sua conversione sostenendo che al supermercato c'è chi lo avrebbe elogiato per il suo "amore per Draghi". Un Draghi che sei anni fa veniva sbeffeggiato ed insultato nei suoi tweet:
La conversione sarebbe dipesa dalla sua volontà di allungare le mani sui milioni che l'Europa darà all'Italia. «Preferisco gestire 209 miliardi che guardare da fuori», dichiara. Peccato che a dirlo sia lo stesso leader del partito che in Europa ha votato contro quei 209 miliardi. Quindi, fosse stato per lui e per la Lega, non avremmo ricevuto neppure un centesimo.
Se oggi legge con toni da preghiera dei fedeli le sue dichiarazioni sulla «gloriosa storia» dell'Unione Europea, solo poco fa definiva «massoni» e «banchieri» chiunque non stesse con lui e Trump: