Adinolfi paragona il diritto di scelta dei malati al nazismo
Come prevedibile, il fondamentalista Mario Adinolfi si è subito messo a sbraitare istericamente che lui esige che i malati siano costretti con la forza a soffrire inutilmente. In fondo si sa, più loro soffrono, più lui fa soldi promettendo leggi che limitino la libertà e il diritto di scelta del prossimo.
Ma è nel suo attacco alla legge sull'eutanasia approvata dalla Spagna che il fondamentalista si è persino inventato che esisterebbero fantomatiche "cure" nonostante la norma prevede esplicitamente che il diritto all’eutanasia possa essere esercitato soltanto in un contesto di sofferenza che "la persona percepisce come inaccettabile e che non possa essere mitigata in altro modo". Ed è così che su Twitter scrive:
Quindi i casi sono due: o Adinolfi conosce cure sconosciute ai medici, oppure sta facendo becero populismo sulla pelle dei sofferenti. Ed è deplorevole la violenza con cui il signorini definisce uno "scarto" la dignità dei malati.
Ma è su Facebook che Adinolfi ha dato il peggio di sé, arrivando a tirare in ballo i nazisti quasi come se lui non capisse che c'è una certa differenza nell'uccidere chi vuole vivere o nel concedere una morte dignitosa ad un malato terminale. Ovviamente dice anche che a lui fa schifo un mondo in cui la gente sia libera di poter decidere della propria vita anziché subire il suo volere, arrivando persino a sostenere che i malati saranno uccisi perché costosi. Insomma, pare quasi che lui stia parlando di altro dato che è difficile trovare legami tra le sue parole e la verità dei fatti. Scrive:
La Spagna ha ceduto all’eutanasia: dopo Belgio, Olanda e Lussemburgo è il quarto Paese europeo a scegliere la scorciatoia della soppressione del sofferente al posto del sostegno lenitivo al suo dolore. L’uccisione al posto del farsi carico è la vittoria della cultura dello scarto. Continuo a considerare elemento di speranza che su quarantasei Stati europei solo quattro consentano questa pratica che ha la sua origine nell’antropologia nazista. In Italia il Popolo della Famiglia continuerà a porsi come forza della resistenza contro il dilagare di tale pericolosa normativa che porta alle estreme paradossali conseguenze l’ideologia nichilista dell’autodeterminazione: se la scelta è il nulla, la capacità di scelta è nulla. Ho scritto libri per spiegare che la questione non ha nulla a che fare con la religione: gli Stati adottano le normative eutanasiche sempre con la logica del Terzo Reich che le originò. L’obiettivo è il risparmio: uccidere è gratis, assistere a lungo un sofferente costa tantissimo. Sono mere ragioni contabili spacciate per un nuovo diritto regalato ai cittadini. Fin da bambino ho capito che quando ti regalano qualcosa in realtà c’è un secondo fine dietro, a meno che il dono non provenga dalla tua famiglia. Quando proviene dallo Stato la fregatura è certa. Ma in questo tempo disgraziato ti porteranno davanti casi estremi e pietosi, faticando a capire per chi è invece realmente pensata questa normativa: per i poveri, gli affranti, gli addolorati, gli oppressi, gli sciancati dalla vita a cui sarà offerto di togliersi rapidamente di mezzo appena saranno diventati un problema e un peso. Li lasceranno soffocare in una costante, isolata, crudele disperazione. Con buona pace della umanità di noi tutti e in particolare di chi si crede libero quando invece di una pervasiva accecante propaganda non è nient’altro che schiavo.
Curiosa e la teoria per cui la libertà sarebbe schiavitù dato che lui esige che tutti siano obbligati a fare quello che dice lui.