Adinolfi da vomito, tra apprezzamenti sessuali su Noemi e maschilismo contro Fedez

Come al solito Mario Adinolfi si è proposto sui social come il bulletto che insulta tutti, deridendo tutto ciò che lui non è in grado di comprendere in quella sua visione del mondo che lo vede avvezzo a sedere in cattedra per condannare tutto ciò che non è espressione di sé stesso.
Seduto davanti alla tv a scrivere messaggi di disprezzo contro la quasi totalità dei cantanti di Sanremo, è contro Achille Lauro che scrive:


Peccato che la semplificazione di Adinolfi sia banale e volgare, dato che gli omaggi sono molteplici e lui sceglie la più ridicola per tentare di deridere chi ha osato esprimere contrarietà alla sua ideologia liberticida da suprematista che chiede privilegi sociali e giuridici per i suoi coiti e le sue molteplici famiglie. Peggio di lui ha fatto solo Il Tempo, ossia il giornaletto della destra romana ora edito dall'editore di Libero:


Se loro dicono di vederci Loredana Berté, forse potremmo rassicurarli sul fatto che molti non vedano un giornale nella porcheria da loro edita. Fatto sta che Adinolfi passa a sostenere che una cantante donna debba puntare alla sessualità e al compiacimento sessuale del maschio:


Se è abbastanza vergognoso assistere ad un suprematista che definisce «cavalla» una donna in mezzo a riferimenti sessuali, è conto Fedez che passa a lanciare accuse di mancata misoginia dall'altro del suo proporsi come il fondamentalista che pretende la sottomissione delle donne:


Se pare un po' improbabile che la Ferragni abbia a che vedere con il brano di Fedez, vergognoso è la ferocia con cui Adinolfi insulta la famiglia di Fedez mentre sbraita che la donna deve essere sopraffatta dal maschio. E detto da chi ha solo figlie femmine, c'è da chiedersi con che coraggio il signorino parli di "famiglia" mentre pare remare contro la sua stessa prole.


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