Anche la setta di Gandolfini elogia il linguaggio sessista della Venezi


Maria Rachele Ruiu, esponente della setta di Gandolfini, si dice eccitata dalle donne che difendono il sessismo di chi dice che il maschile conferisca maggior autorevolezza alle donne che "fanno cose da uomini". Unendosi a neofascisti ed intolleranti, scrive:


Insomma, la Venezi piace un sacco a chi teorizza la sottomissione femminile e chiede che le donne siano relegate in cucina.

E se la signora Venezi vuole essere chiamata "direttore" per il suo lavoro, perché allora non indossa un frac al posto di farsi scattare fotografie in pose da modella? Ma è qui che casca l'asino, dato che la stessa Venezi ha anche dichiarato: «A volte mi è stato chiesto di indossare il frac come i miei colleghi uomini. Ma perché devo indossare un abito maschile se sono una donna?».
Se vuole essere donna, perché allora vuole essere poi apostrofata al maschile lamentandosi che poi venga anche trattata da uomo? Non sarà che l'essere definita "direttrice" è ciò che le eviterebbe di dover indossare degli abiti per sottolineare ciò che la lingua da lei usata nasconde?
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