Dopo le proteste antigovernative, Putin vuole censurare i social con la scusa di voler "proteggere i bambini"


È sempre la giornalista populista Zaira Bartucca a raccontare tutta eccitata che suo amato Putin potrebbe ben presto censurare Twitter. Usando i bambini in quell'ormai tipica prassi dei populisti, è attraverso il suo sitarello di propaganda che la signora si mette a raccontare che:

La Russia ha deciso di bandire Twitter dal Paese se non vengono rimossi i contenuti pedo-pornografici. Il tempo massimo è di trenta giorni. La decisione del governo è motivata dallo scandalo degli scorsi mesi, quando la piattaforma di messaggistica istantanea di Jack Dorsey si è rifiutata – dopo la segnalazione di alcuni genitori – di rimuovere alcune immagini raccapriccianti. Con l’occasione, il Cremlino ha deciso di porre un freno anche ai contenuti che incitano al suicidio o all’utilizzo di stupefacenti.

Insomma, ci sono i bambini, ci sono pedofili (che forse questa volta non sono preti) e ci sono i genitori. È programma completo delle parole-chiave che non devono mancare in ogni discorso integralista. Peccato che il The Guardian racconti la vicenda in modo un po' diverso, spiegando che:

Martedì la Russia è intervenuta per rallentare la velocità di Twitter con una mossa che ha accidentalmente bloccato il sito web del Cremlino, così come altri siti di agenzie governative.
Il regolatore statale delle comunicazioni, Roskomnadzor, ha detto che si stava vendicando per la presunta incapacità di Twitter di rimuovere i contenuti vietati. Ha minacciato un blocco totale se la piattaforma statunitense non avesse rispettato le sue richieste di cancellazione.

E il motivo pare tutt'altro che legato ai bambini, dato che il prestigioso quotidiano inglese spiega che:

Il presidente della Russia, Vladimir Putin, è stato irritato dal ruolo svolto dai social media nel galvanizzare il sostegno al leader dell'opposizione in carcere Alexei Navalny. Navalny è stato incarcerato a gennaio quando è tornato a Mosca, essendo stato avvelenato con l'agente nervino novichok.
Il suo arresto ha scatenato le più grandi proteste antigovernative degli ultimi dieci anni, con marce in circa 150 città russe. Putin si è lamentato ripetutamente nei recenti discorsi sulle piattaforme tecnologiche americane e in precedenza ha liquidato il web come una "creazione della CIA".

Questo dettaglio viene riportato anche dalla Bartucca, ma la populista sembra preferire il racconto dei poveri bambini che vanno "protetti" attraverso la censura. Ed è così che la sovranista nostrana scrive:

Breitbart riporta che “Vadim Subbotin, vice capo di Roskomnadzor, l’equivalente russo della FCC, ha detto che Twitter non sta reagendo alle richieste del regolatore di rimuovere i contenuti illegali “come dovrebbe”, e che il social network verrà bloccato in un mese in caso di rifiuto”. La misura promossa dal governo di Vladimir Putin, inoltre, mira a preservare la condizione dei bambini, senza che questi vengano utilizzati per proteste politiche, come è successo nel caso delle manifestazioni inscenate per Navalny. La normativa in vigore in Russia – ricorda la testata – vieta infatti la partecipazione dei piccoli a manifestazioni, parate e simili.

Sarà che noi non siamo complottisti come quella Bartucca che va in giro a dire che la pandemia sarebbe soltanto «presunta», ma davvero non le viene il sospetto che il suo venerato Putin usi accuse campate in aria per cercare di impedire la libertà di comunicazione ai cittadini e la possibilità di organizzare proteste? Davvero lei crede che i bambini possano avere un qualcosa a che fare con i fatto?
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