La scuola ciellina che insegna ai bambini che i gay sarebbero malati, pedofili e "maschi falliti"


Continuano ad emergere dettagli raccapriccianti sulla presunta "educazione sessuale" che l'istituto paritario "La Traccia" di Calcinate, gestito da una cooperativa sociale legata a Comunione e Liberazione, avrebbe inflitto ai suoi studenti nel corso degli ultimi 15 anni.
I testi adottati non si limitavano a cercare di indottrinare i bambini a rigidi stereotipi di genere e ad un binarismo dei ruoli, ma si lanciavano nella demonizzazione della pornografia, dell’autoerotismo e delle fantasie sessuali. Mettevano sullo stesso piano omosessualità, bisessualità e pedofilia. Affermavano che l’omosessualità fosse un "disturbo psicologico", un "vizio" simile all’alcolismo, che dicevano fosse derivante dal sentirsi dei "maschi falliti" o delle "femmine mancate". Assicuravano potesse essere curata con le fantomatiche "terapie riparative" o ricorrendo ad uno psicologo, nonostante sia testimoniato dai medici che quelle violenze risultano provata causa di innumerevoli adolescenti spinti al suicidio.
Poi, in quella loro ossessione nel fantasticare sugli abusi minorili, raccontavano ai bambini che "il 23% dei maschi omosessuali e il 6% delle lesbiche hanno avuto un contatto sessuale con minorenni" o che i genitori omosessuali avrebbero una maggiore propensione a compiere atti di pedofilia sui propri figli.

Pare dunque evidente perché la petizione che chiede un intervento del Provveditorato abbia raccolto oltre duemila firme in due giorni, tra cui quella dell’ex eurodeputata Pia Locatelli, il consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta e le assessore alle Pari Opportunità e alla Cultura del Comune di Bergamo, Marzia Marchesi e Nadia Ghisalberti.
Gli unici a sostenere che quelle aberranti teorie sarebbero una "libertà educativa" che deve poter negare la realtà biologica p il partito di Adinolfi. I suoi omofobi hanno avuto sfacciataggine di definire “vile” l'esposto, sostenendo sia arrivato “in un momento delicato per la vita delle scuole” nonostante siano 15 anni che l'istituto propina quelle deliranti teorie ai bambini. Assicurano poi che quelle deliranti parole sarebbero espressione di fantomatici "valori cristiani" e giurano che quello debba essere ritenuto un "progetto educativo equilibrato e tollerante". Fosse stato intollerante, avrebbero bruciato i gay in strada come suggerisce il consigliere triestino Tuiach?

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