La vergogna dei respingimenti di migranti a Trieste, con la polizia che inganna i disperati
Forse ha ragione il consigliere Fabio Tuiach a sostenere che Trieste sia una città fascista, razzista, inospitale e dedita all'illegalità. Il Fatto Quotidiano racconta infatti le storie di migranti che sono stati ingannati e illegalmente respinti dalla polizia triestina nonostante la loro richiesta di asilo:
Lo scorso novembre, una volta arrivati a Trieste, “siamo stati presi tutti e portati in alcune tende. Quando è arrivato il mediatore, abbiamo spiegato che volevamo fare domanda di asilo. Ci sono state date delle carte da firmare. Non sapevamo cosa stessimo firmando ma lo abbiamo fatto comunque perché ci avevano detto ‘non preoccupatevi, vi stiamo solo portando in un campo’ – spiega Faisal, in una stanza del Consorzio italiano di solidarietà (Ics) a Trieste, rivolgendosi all’interprete che cerca di amalgamare e restituire il suo racconto – Poi sono arrivati i medici. Ci hanno fatto i tamponi, ci hanno preso le impronte. Ci hanno fatto i controlli, tolto i vestiti, tolto i nastri delle scarpe”. A quel punto, l’accompagnamento forzato su un automezzo che, dopo aver girato tra le strade della città di confine, si è diretto verso la Slovenia.
Il protagonista della vicenda credeva che in Italia sarebbe stato “al sicuro”, ma la Trieste leghista ha disatteso ogni loro aspettativa:
Conoscevo bene la polizia slovena, ero già stato respinto anche da loro. Ho riconosciuto le loro uniformi fuori dal furgoncino su cui viaggiavo. Ho gridato ‘siamo in Slovenia, ci avete riportato in Slovenia’. Il poliziotto italiano allora mi ha preso per mano e mi ha detto ‘tu scendi per primo’.
Quella è una delle circa 4.340 testimonianze raccolte tra gennaio 2019 e gennaio 2021 da Border violence monitoring network, la piattaforma che riporta le ingiustizie perpetrate dai paesi dell’Unione europea in materia di asilo. Secondo le stime, i respingimenti informali attuati dall’Italia tra gennaio e novembre dello scorso anno sono stati 1.240.
La nostra Costituzione prevedrebbe che nessun richiedente asilo possa essere respinto prima che il suo caso sia stato preso in carico da un giudice. Ma dato che prevedrebbe anche che un consigliere comunale non possa dichiararsi fascista, forse a Triste non ha valore.
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