L'Oscar sbugiarda Pillon, sostenendo che il ddl Zan «permetterebbe di raccogliere dati statistici che oggi non abbiamo»
Mentre il senatore leghista Simone Pillon si diverte a ripetere che il ddl Zan non servirebbe perché l'Oscad censirebbe un numero irrisorio di casi, l'Oscad dichiara che quella legge servirebbe proprio perché «permetterebbe di raccogliere dati statistici che oggi non abbiamo». Quindi non è che non ci sono vittime come dice il senatore, è che quelle vittime non vengono conteggiate nell'interesse delle lobby che si oppongono al contrasto dei crimini d'odio.
Durante il convegno “Odio e Discriminazioni” organizzato da Gay Center e Gay Help Line con il contributo dell'Unar, il direttore dell'Oscad ha ribadito che non è possibile tracciare il fenomeno senza una legge specifica. Ed è così che Stefano Chirico ha dichiarato:
Una legge che riconosce il crimine d’odio anche per l’omotranfobia permetterebbe di raccogliere dati statistici più precisi, differenziandoli dai crimini più generici. Nell’atto pratico permetterebbe alle forze dell’ordine di intervenire in maniera diversa applicando la legge per i singoli casi. Oggi è possibile distinguere in crimini d’odio per razza e religione ma per l’omotransfobia ancora no. Le forze di di polizia applicano le norme che ci sono. La mancanza di una specifica copertura normativa non consente di avere dati statistici ufficiali in materia di omotransfobia. E un dato tecnico, oggettivo. Quando vengono fatte considerazioni statistiche, sui reati d’odio, noi abbiamo dei dati statistici ufficiali in materia di odio etnico, razziale e religioso, ma non abbiamo, perché non li possiamo avere, dati statistici ufficiali in materia di omotransfobia.
Insomma, ancora una volta i fatti sbugiardano la propaganda che Provita Onlus aveva confezionato ad uso e consumo delle destre omofobe e che erano più volte stata riproposta nelle aule parlamentari da Giorgia meloni ad altri esponenti che si oppongono alla tutela delle vittime.