Oltre l'eresia. Pillon e monsignor Giovanni D'Ercole chiedono di pregare a sostegno dei crimini d'odio
In vista della possibile calendarizzazione del ddl Zan, il senatore leghista Simone Pillon pare un indemaniato mentre si agita e starnazza istericamente che lui non vuole che si possano contrastare i crimini d'odio. In quella sua abitudine a ripetere slogan e ritornelli creati dalla propaganda, afferma che per il partito suo Matteo Salvini la condanna dell'odio sarebbe un tema «divisivo» dato che lui dice che togliere tutela ai figli gay sarebbe un atto «per la famiglia» bianca ed eterosessuale, magari formata da un padano e le sue molteplici ragazzine.
Dalla sua pagina Facebook, scrive:
Oggi in Senato sarà una giornata cruciale per la famiglia. Alle 15.30 dovrebbe esserci ufficio di presidenza in commissione giustizia, e i giallorossi hanno annunciato battaglia per chiedere di incardinare il ddl Zan su omofobia.
Cercherò ancora una volta di farli ragionare, perché non ha senso insistere su un provvedimento che, al netto dei contenuti inaccettabili, è comunque divisivo per la maggioranza e per il Paese. Nei mesi scorsi sono scese in piazza migliaia di persone per fermare Zan, e oggi, con un governo di unità, sarebbe davvero irresponsabile forzare su leggi di parte.
Se si arriverà al voto per l'incardinamento sarà battaglia, ma mi auguro che prevalga il buon senso.
Attraverso una fotografia, mostra che le presunte «migliaia di persone»i, sono le "sentinelle in piedi" vicine ai gruppi forzanovisti di Provita Onlus e a quel Cascioli che va nelle scuole cattoliche ad invitare i genitori omofobi a "curare" l'omosessualità die figli attraverso pratiche prive di scientificità che hanno spinto innumerevoli ragazzi al suicidio.
Cercando la solita ingerenza clericale contro di diritti dei bambini e i diritti delel famiglie, il senatore leghista si appella a mons. Giovanni D'Ercole che invita a pregare a sostegno dell'impunità dinnanzi ai crimini d'odio:
Condivido integralmente le parole del vescovo emerito di Ascoli mons. Giovanni D'Ercole.
Eccole:
Preghiere non polemiche
Vi chiedo di pregare per una intenzione particolare. Domani pomeriggio l'ufficio di presidenza della commissione giustizia del Senato è chiamato a decidere se incardinare o meno il DDL Zan sull'omofobia.
Preghiamo perché al nostro Paese sia risparmiata questa legge sulla quale la conferenza episcopale italiana si è già pronunciata in modo molto chiaro il 10 giugno dello scorso anno. Rileggiamo insieme quello che la CEI ha detto: "non si riscontra alcun vuoto normativo ma nemmeno lacune che giustifichino l’urgenza di nuove disposizioni.
Anzi, un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide, per cui – più che sanzionare la discriminazione – si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione, come insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte. Per esempio, sottoporre a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una mamma – e non la duplicazione della stessa figura – significherebbe introdurre un reato di opinione. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l’esercizio di critica e di dissenso".
Fin qui il comunicato della CEI. La legge è già stata migliorata ma ha bisogno di ancora una riflessione perché nulla di molto significativo mi pare sia cambiato nella formulazione del testo modificato alla Camera e ora proposto al Senato.
Permane intatto, secondo moltissimi cittadini italiani tra i quali anche me, il rischio della deriva liberticida e dell'indottrinamento dei giovani mediante le teorie del "Gender" che papa Francesco ha definito "sbaglio della mente umana".
Pur rispettando le opinioni di tutti ci si chiede se in questo tempo di Covid sia proprio urgente spaccare l’armonia del popolo italiano già tanto sofferente con un argomento così divisivo. Come cittadini lavoriamo perché non prevalga la visione della vita che veicola questa legge . Come cristiani preghiamo perché il Signore illumini la mente e il cuore dei politici chiamati a decidere su questa legge che una parte considerevole degli italiani considera per lo meno non necessaria e taluni pericolosa. Siamo nella Settimana Santa, la settimana più importante dell’anno per i cristiani, e penso che non pochi deputati e senatori d’ispirazione cristiana lavoreranno perché un argomento così delicato sia rimandato a tempi di più attenta e pacato confronto. Noi carissimi non facciamo polemiche ma preghiamo, liberi di manifestare la nostra opinione e pronti al confronto con tutti.
Ed è così che l'odio e la violenza condannati nel ddl Zan vengono spacciati per «una legittima opinione». Offrondo la sua falsa testimonianza, il sacerdote giura anche che si vorrebbe «introdurre un reato di opinione» anche se l'asserzione è una balla colossale. Teorizza anche il «rischio della deriva liberticida e dell'indottrinamento dei giovani mediante le teorie del Gender», mostrando che probabilmente manco ha letto la norma visto che le sue teorie sono fondate sul nulla. Ed è vergognoso che in piena settimana santa bestemmi Dio chiedendo di pregare Dio affinché agevoli i criminali nel commettere dei reati.
Nel 2011 il vescovo D'Ercole fu indagato per tentata truffa a seguito del sisma verificatosi a L'Aquila. La Procura cotestò i fondi Carlo Giovanardi tentò di dare ad una onlus sponsorizzata dalla Curiaallo scopo di mettere le mani su una parte 12 milioni di euro di fondi pubblici destinati ai danni del sisma. In una intercettazione del luglio 2010, si sentiva il vescovo D'Ercole che chiamava Giovanardi per "raccomandare" i progetti della onlus in questione.