Omofobia a Perugia. Vandali gli incidono la frase "sono gay" sul cofano
Mentre monsignor Giovanni D'Ercole prega per gli omofobi e il senatore leghista Pillon racconta bugie agli italiani nel tentativo di impedire il contrasto all'odio, a Perugia si è verificato l'ennesimo reato d'odio dettato dall'omofobia. Nan male per un Paese dove Giorgia meloni, Jacopo Coghe e Simone Pillon giurano su Dio che non esisterebbe alcuna omofobia.
Nello specifico, l’auto di un ragazzo è stata vandalizzata da alcuni teppisti omofobi, i quali hanno rigato le fiancate e inciso sul cofano la scritta “sono gay”.
«Fa rabbia che nel 2021 dobbiamo ancora assistere ad episodi simili – commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos Perugia– l’orientamento sessuale di una persona, effettivo o presunto, utilizzato come un insulto per offendere e deridere. Questo accade ormai giornalmente nel nostro paese, con aggressioni, violenze, insulti e offese, che purtroppo trovano spesso giustificazione e legittimazione nei discorsi d’odio di certi personaggi e partiti politici. In tutto questo, la proposta di legge contro l’omofobia rimane ancora bloccata al Senato, ostaggio di Lega e Fratelli d’Italia, che continuano a raccontarci che omofobia e transfobia non esistono [...] Lanciamo l’ennesimo accorato appello all’ufficio di presidenza della Commissione Giustizia del Senato. L’Italia ha bisogno di una legge che affronti questa piaga sociale e la politica deve smetterla di nascondere la testa sotto la sabbia o peggio osteggiare apertamente qualsiasi intervento a riguardo. La comunità LGBTI è stanca delle indignazioni che puntualmente arrivano trasversalmente da tutti i partiti, quando sono gli stessi partiti che hanno la possibilità di potare a compimento un provvedimento così importante. Sono 30 anni che l’Italia aspetta una legge contro l’omo-lesbo-bi-transfobia, legge già presente in tutti i paesi occidentali ed è ora che la politica si assuma le proprie responsabilità discutendo e votando il provvedimento».
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