L'Europa di proclama zona di libertà per le persone omosessuali, ma Lega e Fratelli d'Italia votano contro
Giorgia Meloni e Matteo Salvini sembrano sognano un'Europa ostile ai suoi cittadini, in cui la libertà delle minoranza sia messa a rischio. È quanto si evince dal voto contrario di Lega e Fratelli d'Italia alla risoluzione del Parlamento Ue che ha dichiarato l'Europa una “zona di libertà per le persone omosessuali”.
Se la risoluzione ha voluto essere risposta agli ultimi episodi di violenza e alle leggi discriminatorie approvate in Polonia e Ungheria, con Budapest che si è spinta sino a vietare riconoscimento giuridico dell'identità di genere delle persone transgender, Lega e Fratelli d'Italia hanno deciso di stare con gli intolleranti. Insieme a loro anche la Lettonia, dove è iniziato l'esame di un emendamento volto a bloccare l'estensione del concetto di famiglia come chiesto dalla loro Corte Costituzionale.
Ed è dunque doveroso ribadire che i partiti di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini si sono detti contrari al sostenere che le "persone Lgbtiq ovunque nell'Unione europea dovrebbero godere della libertà di vivere e mostrare pubblicamente il proprio orientamento sessuale, la propria identità di genere, ed esprimere genere e caratteristiche sessuali senza paura di intolleranza, discriminazione o persecuzione".
Tra i contrari di Fratelli d'Italia, nel gruppo Ecr, Sergio Berlato, Carlo Fidanza, Pietro Fiocchi, Raffaele Fitto, Nicola Procaccini, Raffaele Stancanelli. I leghisti di Identità e Democrazia che hanno votato no sono Matteo Adinolfi, Simona Baldassarre, Alessandra Basso, Mara Bizzotto, Anna Bonfrisco, Paolo Borchia, Angelo Ciocca, Marco Campomenosi, Massimo Casanova, Susanna Ceccardi, Rosanna Conte, Gianantonio Da Re, Marco Dreosto, Valentino Grant, Gianna Gancia, Danilo Oscar Lancini, Elena Lizzi, Alessandro Panza, Luisa Regimenti, Antonio Rinaldi, Annalisa Tardino, Silvia Sardone, Isabella Tovaglieri, Lucia Vuolo, Stefania Zambelli, Marco Zanni.