Riparte la campagna denigratoria di Zaira contro Gayburg e contro chi sbugiarda le bufale sovraniste
La giornalista Zaira Bartucca pare tragicomica mentre accusa di condurre una fantomatica «campagna denigratoria» contro quel suo sitarello di propaganda populista che nessuno si caga se non nel caso di alcuni siti anti-bufala che saltuariamente denunciano la falsità dei suoi titoli. Sempre attraverso il suo canale Telegram, la signora Bartucca è tonata a diffamarci e scrive:
La campagna denigratoria che ci sta colpendo diventa sempre più accanita. Prima la scusa erano gli Lgbt, ora il delatore arcobaleno si accanisce sui vaccini. A comando, esegue, dimostrando che l'omofobia non c'entrava e non c'entra nulla. Prima eravamo salviniani, oggi che la Lega è al governo confeziona (senza alcuna vergogna) articoli in cui difende il ministro Erika Stefani che vuole vaccinare i disabili, aspetto verso cui abbiamo espresso delle riserve.
Quindi la signora Bartucca ci sta dicendo che noi non possiamo parlare di ciò che vogliamo? Vuole che le chiediamo il permesso per parlare di chi sta sabotando la ripartenza del nostro Paese? E lo sa che noi ci eviteremmo volentieri di dover leggere quel suo irrilevante sitarello se solo lei non ci costringesse a farlo per catalogare e segnalare tutto il materiale falso e diffamatorio che lei pubblica contro di noi?
Dichiara poi che lei non sarebbe leghista, peccato che sul suo sito dichiari una collaborazione con Radio Padania Libera, dica che la Lega rilancia i suoi articoli e propone un co-direttore extracomunitario che si propose come candidato legista scrivendo direttamente a Salvini la seguente frase: «Cancelliamo insieme gli lgbt. Portiamo lo schifo da dove è venuto».
Non appena finito di dire che noi non dobbiamo poter scrivere ciò che vogliamo, è ricorrendo al tipico vittimismo dei populisti che la signora che ci perseguita da mesi con le sue fake-news si mette a scrivere:
Si può scrivere ancora? Ci si può esprimere? I giornalisti possono ancora esercitare i loro diritti di critica e di cronaca? Evidentemente no, perché quando lo si fa liberamente e senza padroni, si diventa bersaglio di questi soggetti tutti interconnessi tra loro.
Se il fatto di essere complottisti non significa essere "senza padrini", ci piacerebbe capire chi sostiene ci imporrebbe cosa scrivere dato che la sua illazione p molto chiara. Ed ancora, definendo "lavoro" quella cosa che lei fa sul quel suo sitarcelo in cui la pandemia viene definita "presunta" e si dice che il 5G serva ad ucciderci, prosegue:
Il nostro lavoro continua comunque, nonostante tutto, anzi prosegue con maggiore determinazione e impegno.
Dopo l'attacco vigliacco di Facta - che non ci ha permesso neppure di rettificare e di replicare - abbiamo deciso che affideremo ogni singolo aspetto dell'intera vicenda alle opportuni sedi. Post dopo post, singolo articolo dopo articolo. Risultato dei motori di ricerca dopo risultato.
Ah ecco, ora dice che denuncerà tutti e che la fa4à pagare a chi osa sbugiardare i suoi articoli. Ed è lanciandosi in illazioni sempre più ridicole che prosegue:
Ringraziamo Facta perché ci ha permesso di trovare quel tassello fatto di finanziamenti corposi che regge tutto, che permette di smistare alla piramide delatoria tutto il fango che deve colpire i comunicatori indipendenti: sui soliti siti, su una moltitudine di siti farlocchi anonimi (tipo Perugia City) su aggregatori come Zazoom, su blog strumentali e ovviamente sui profili gestiti dagli spin pagati a cottimo, dietro cui si nasconde la creme degli esclusi dalle testate mainstream (il loro livello era troppo basso perfino per loro).
In tutta risposta, avvertendo il peso di stare facendo un lavoro utile per i cittadini (unici o tra i pochissimi, visto che anche molti siti che si auto-descrivono come indipendenti sono in realtà gatekeeper pagati dalla politica tramite donazioni che sfuggono ai controlli) continuiamo.
Dopo la solita campagna diffamatoria contro la vera info5rmazione, torna proporsi come la detentrice della verità rivelata da Putin:
Ci impegniamo davanti ai nostri lettori a resistere agli attacchi, e anzi a rispondere dedicando più tempo ai contenuti, al nostro lavoro di inchiesta, alla ricerca della verità e - come sempre - allo smascheramento del malaffare. Al richiamo dei politici alle loro responsabilità.
Spetterà al lettore, poi, decidere di fidarsi di chi non gli ha mai chiesto un euro e lo ha messo in guardia da possibili rischi, o di chi continua a difendere determinati interessi (come nel caso dei vaccini) arrivando a negare l'evidenza.
Già, peccato che fidarsi di chi pubblica notizie false non è un affare. E noi confermiamo, ribadiamo e dichiariamo senza problemi che gli articoli che ci riguardavano erano tutti costruiti su menzogne, falsità e fake-news. Poi nutriamo anche forti sospesi riguardo alle sue teorie sui termometri che brucerebbero cellule celebrali o sul suo raccontare che il 5G serva ad ucciderci tutti, ma pare che la signora voglia impedirci con la forza di poter esprimere le nostre perplessità.
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