Salvini va in carcere ad esprimere «solidarietà» agli agenti condannati per tortura
Nonostante siano già state emesse le prime sentenze di condanna contro gli agenti penitenziari che colpirono a calci e pugni un detenuto, Matteo Salvini ha deciso di chiarare al mondo che lui sta con i condannati e non con la vittima. Pazienza se sono stati condannati per tortura a più di due anni di reclusione, lui è andato in gita al carcere di Ranza a San Gimignano per esprimergli il suo apprezzamento.
I fatti riguardano gli agenti che nell'ottobre del 2018 hanno pestato un detenuto tunisino durante un trasferimento in cella mentre urlavano contro altri detenuti frasi come: «Infami, pezzi di merda, vi facciamo vedere chi comanda a San Gimignano!».
Sostenendo che i giudici abbiano sbagliato e che le sentenze non debbano essere ascoltate, è sulla base del nulla che Salvini assicura che quelle violenze sarebbero state «inesistenti» e dice di essere andato dai condannati per portare «solidarietà a dei servitori dello Stato». Poi ha attaccato direttamente pm e giudici di Siena: «Sulla Procura di Siena ci sarebbe da dire tanto, da David Rossi in giù più di una cosa non ha funzionato. Ne parlerò con il ministro Cartabia, una riforma della giustizia va fatta».