Sanremo. Adinolfi difende gli stereotipi di genere: per lui i fiori sono cose da donne
Per Mario Adinolfi tutto è omologazione. Dice che il maschio debba far sesso con una donna perché nella sua mente è tradizione che avvenga così. Dice che i bambini debbano avere genitori di sesso diverso perché l'abitudine è quella. Sostiene persino che la donna dovrebbe essere sottomessa al maschio perché un tempo accadeva così e a forse lui non da fastidio dichiararsi superiore alla donna.
Proponendoci lo stereotipo per cui il maschio gioca a calcio e la donna sta in cucina, il maschio è un don Giovanni e la donna è una puttana, il maschio rutta e la donna deve farsi bella per lui, il fondamentalista ci spiega che tutto andrebbe fatto per abitudine e senza senso critico o un qualsivoglia obiettivo. Ed è così che ora si lamenta che a lui non sta bene che a Sanremo si sia contestata l'abitudine di regalare fiori solo alle donne in uno squallido stereotipo di genere. Polemizzando come sua abitudine, scrive:
Insomma, lui è dice che un maschio deve ruttare, scoreggiare e dire parolacce, mica accettare un mazzo di fiori! Nella sua mente quella è una cosa da donne, come il dover stare in cucina o il doversi occupare dei figli mentre il marito va al bar con gli amici.
E chissà che qualcuno non gli possa spiegare che lui non deve accettare nulla dato che a nessuno è passato per l'anticamera del cervello di invitarlo al Festival di Sanremo.