Sara Reho attacca le donne trans e il diritto di scelta delle donne in occasione dell'8 marzo
Sara Reho dice che la donna deve fare la mamma ed è per questo che lei raccoglie firme per chiedere che lo stato regali soldi alle donne che rinunceranno a lavorare dopo essere stata ingravidiate.
Sostenendo che esisterebbero improbabili "cose prettamente femminili" e che il problema delle donne è che hanno il diritto di scelta al posto di essere obbligate a fare quello che dice il suo Adinolfi, è in un tragicomico messaggio scritto in occasione della festa della donna che dichiara:
Oggi, 8 marzo, è la giornata internazionale della donna, detta anche "festa della donna" e ognuno la celebra in modo diverso: c'è chi coglie l'occasione per fare un piccolo presente o per dire delle parole carine e sincere alle donne della propria vita per ringraziarle, chi fa questo ogni giorno, chi si ferma a pensare un attimo sulla figura femminile. Ma c'è pure chi schiamazza istericamente e ipocritamente contro l'oppressione delle donne mentre si dice favorevole all'abovinevole pratica dell'utero in affitto, all'aborto e mentre afferma che i maschi possono essere femmine; sono le stesse persone che impediscono o rendono più difficile alle donne di realizzarsi come madri, come sportive, come politiche e si scagliano contro tutte le donne che vogliono fare cose prettamente femminili e che non usano stupidi asterischi in fondo alle parole.
Noi donne siamo donne, non maschi con trucco e gonna, non siamo merce né incubatrici, non ci meritiamo di trovarci sempre davanti propaganda a favore della morte che fa compiere gesti tragici e irreversibili ad alcune donne in difficoltà.
Abbiamo ancora molto da fare, ma tutti insieme, donne e uomini uniti, riusciremo a migliorare questa società e a costruire, giorno per giorno, un futuro migliore.
Il mondo ha bisogno delle donne e degli uomini, non di ideologie e parole vuote.
Se la signorina non ci spiega cosa le impedirebbe di potersene stare in cucina o ad accudire bambini, pare evidente il suo astio e la sua ferocia contro tutte quelle donne che vogliono realizzarsi e non vogliono essere "sottomesse" come chiede Adinolfi.
Immancabile è poi il suo attacco alle donne trans, attentando ancora una volta alla loro dignità e al loro diritto di esistere.