Silvana De Mari da vomito: «Da medico dico che le linee guida del ministero peggiorano il Covid»
Mentre in Lombardia si contavano 4.191 nuovi casi, 49 morti e un aumento dei ricoveri in ospedale, la fondamentalista Silvana De Mari se ne stava senza mascherina in piazza Duomo a Milano per rilasciare interviste ai siti di estrema destra a margine del suo convegno negazionista. Sabato la signora ha infetti radunato alcuni estremisti (molti dei quali senza mascherina stando a quanto ha riferito il TGR) per sostenere che i medici dicano bugie e che il virus debba essere combattuto con i farmaci di Bolsonaro.
Ripetendo sempre i suoi soliti ritornelli, è sbraitando istericamente che lei parlerebbe «da medico» che la fondamentalista ha sostenuto che «le linee guida del ministero contengono terapie sbagliate che servono a peggiorare il Covid» o che «il lockdown non serve a contenere la malattia ma può peggiorarla» e che «la mascherina non serve a fermarla la malattia ma può peggiorarla». Insomma, tutti i medici del mondo non capirebbero nulla e a detenere la verità divina sarebbe quella tizia che «da medico» va in giro per conventi a giurare che l'omosessualità sia «un comportamento appreso che può essere disappreso» o che proietta immagini pornografiche sugli altari delle chiese incitando i presenti all'odio contro interi gruppi sociali.
Ed è così che «da medico» assicura anche che la cura al Covid sia la disobbedienza alle leggi perché lei dice che «la frustrazione imposta dal lockdown, che è una segregazione inutile, distrugge il sistema immunitario». Forte dei suoi precedenti inviti all'acquisto di armi, conclude: «Ora dobbiamo combattere per la nostra libertà e la nostra normalità». Ed e sempre «da medico» che assicura che «i dcpm sono incostituzionali e devono essere impugnati. Non abbiate paura. Se violate le regole non vi fucilano. Arriva un carabiniere che vi fa una multa. Non pagatela».
Curioso è come Facebook l'abbia sospesa per la sua disinformazione, YouTube l'abbia bannata e lo stato italiano taccia mentre lei fomenta comportamenti illegali e pericolosi che rischiano di mettere a repetantaglio la vita e la salute altrui.
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