Trieste. Il consigliere comunale Tuiach elogia il responsabile dell'eccidio di antifascisti del 1925


Continua senza sosta il revisionismo storico di Fabio Tuiach. Dopo aver sostenuto che lui fosse in dovere deridere la vittima di un pestaggio omofobo in quanto razzista, ora lo troviamo a raccontare curiose teorie sulla sua storia:


Se fa sorridere il suo sostenere che la Lega e il senatore leghista Pillon non sarebbero sufficientemente ostili ai diritti dei gay e al diritto di scelta delle donne, la storia ci racconta che il consigliere fu costretto a dimettersi dopo le polemiche scaturite dal suo aver dichiarato che «il femminicidio è un'invenzione della sinistra». A meno che il picchiare le donne non sia contemplato dalla sua "fede", la sua dichiarazione pare un po' surreale e in contrasto con la storia documentata:


Non pare meglio con il suo sostenere che le critiche debbano essere ritenute «persecuzione», soprattutto in virtù di come il problema non è la storiella che si è oinventato dopo i fatti, ma il suo essere andato in Aula a dire che lui si sentiva «offeso» perché la senatrice «Segre ha detto che Gesù era ebreo» così come è scritto nel Vangeli:


Non è chiaro perché scriva a casaccio alcune parti del "credo" quando in realtà il problema fu una frase che insultava Gesù Cristo al solo fine di ostentare il suo antisemitismo. E se il suo chiamare i fascisti alla guerra dovrebbe essere di interesse per la Digos, in un altro post scrive:


Roberto Farinacci (Isernia, 16 ottobre 1892-Vimercate, 28 aprile 1945) è stato un politico, giornalista e generale italiano che ricoprì il ruolo di segretario del Partito Nazionale Fascista. A meno che Tuiach non voglia sostenere che "cattolico" sia sinonimo di "fascista", pare grave il suo sostenere che lo si dovrebbe lodare per essere restato "fedele" al fascismo.
L'idolo di Tuaich fu anche uno dei più spietato promotori dell'antisemitismo, nonchè il responsabile dell'eccidio di antifascisti che fu perpetrato in Toscana dagli squadristi nei giorni fra il 3 e il 5 ottobre 1925. Davanti all'eco negativa che quelle barbarie suscitarono nell'opinione pubblica italiana e internazionale, Mussolini, nella riunione del Gran Consiglio del fascismo del 5 ottobre 1925, fece approvare un ordine del giorno riservato che disponeva fra l'altro "lo scioglimento immediato di qualsiasi formazione squadristica" e l'espulsione dal partito di chiunque non ottemperasse a tale ordine. Farinacci non volle far applicare questo e persino Mussolini accusò Farinacci di proteggere dei criminali in seno al partito.
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