Tuiach insiste: «Spero di non essere arrestato per negazionismo»


È continuando a sfottere i morti e le vittime di omofobia che il consigliere dichiaratamente fascista del Comune di Trieste ha diffuso l'ennesimo articolo di sabotaggio alla campagna vaccinale confezionato dal fondamentalismo di estrema destra:


Per capire il senso del messaggio va ricordato che il camerata che vuole bruciare i gay sostiene che l'omofobia non esista, così come si diverte pure a raccontare che non esisterebbe manco il femminicidio.

Ma quanto pubblicato da Gloria.tv pare di una gravità ancora maggiore, in quello che appare come un evidente tentativo di fare terrissimo a danno della salute pubblica. Dice l'articolo a firma di tal don Elia:

Impfstoff macht frei (immaginatelo scritto sul portale d’ingresso dei campi di concentramento allestiti per chi non vuol vaccinarsi).
Avvelenateci tutti! Così, finalmente, potremo tornare alla vita di prima… Il vaccino rende liberi! È l’unico mezzo che ci permetterà di incontrare di nuovo i parenti, di andare a mangiarci una pizza tra amici, di abbracciare i nostri cari e accarezzare i nostri bambini… Calma, calma, non lasciatevi prendere da facili entusiasmi: non vorrete mica provocare un’altra catastrofe, dopo quella causata dai vostri comportamenti irresponsabili della scorsa estate? La vaccinazione non immunizza dalle varianti che stanno spuntando come funghi in ogni parte del mondo… e poi, gli esperti governativi hanno già previsto una terza ondata; a Bruxelles dicono anzi che non ne verrete mai fuori, ma che dovete prepararvi a continue pandemie. Là, nel palazzo a forma di croce deformata consacrato allo spirito da noi adorato, conoscono il futuro a menadito: filantropi e magnati d’oltreoceano, come Bill Gates e David Rockefeller, li tengono aggiornati in tempo reale.

Sostenuto che i vaccini sarebbero "Veleno", iniziano a giurare che bisogna pensare che uccidano anche senza averne prove. O meglio, dicono che pochi casi su milioni di vaccinati sono da loro ritenuti una prova indiscutibile:

Che importa se, in ogni Paese, migliaia e migliaia di persone, anche giovani e perfettamente sane, si ammalano subito dopo l’iniezione fatale? Non è provato che ciò avvenga a causa dell’intruglio che han preso in intramuscolo. Non basta certo una successione di fatti che si riproduca ovunque e con impressionante frequenza per stabilire un nesso di causa-effetto; ci vogliono ben altre prove, che diamine!

L'articolo passa così ad assicurare che Dio definisca "animali" chi non è negazionista e che l'Olocausto sia una balla:

State chiusi in casa, non uscite per nessun motivo: vi portiamo tutto a domicilio; ci sono i negri in bicicletta che abbiam fatto venire apposta dall’Africa. Se proprio non sapete come ammazzare il tempo e il video vi ha stancato gli occhi, c’è sempre il porno sul cellulare, che vi toglierà quel poco di energia e di dignità che vi son rimaste. [...] Il testo sacro della nostra religione è fin troppo lusinghiero nei vostri confronti: vi chiama animali che parlano. In realtà voi non sapete fare altro che ripetere come pappagalli ciò che noi vi facciamo dire. I vostri politici e giornalisti sono i più docili: vorrei vedere, li paghiamo tutti noi, a destra e a sinistra. Ma abbiamo ammaestrato bene anche gli insegnanti con la storia del genocidio, che è diventata una vera ossessione fin dalla scuola primaria.

Ed immancabilmente si arriva alle solite minacce di punizioni divine:

L’unico problema è che il tempo stringe: da lì sotto ci hanno avvertito che sta per giungere il regno di quella Donna che ha partorito il nostro castigatore. Intendiamoci: non che conoscano il futuro, ma da numerosi indizi lo hanno dedotto con certezza. Anche il barbuto con il bastone fiorito, che ne impedì la lapidazione da parte dei nostri scribi, ha steso il suo manto su di voi ed è entrato in azione: interviene sempre nei momenti più impensati, come fece subito dopo la famosa breccia nelle mura, quando per voi nazareni sembrava tutto perduto. Perciò ci stiamo dando da fare come non mai per screditare la vostra religione per mezzo del vescovo vestito di bianco, che è nelle nostre mani: se non sta al gioco, lo travolgiamo in un attimo con una valanga di scandali a carico dei suoi protetti. Ci siamo scatenati anche con blasfeme denigrazioni di quelli di lassù, senza che i vostri capi aprissero bocca. C’è però qualcosa che continua a sfuggirci, un fattore che non siamo in grado di controllare: i piccoli che pregano non riusciamo proprio a fermarli.
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