Adinolfi continua a insultare don Giulio, asserendo sia «giusto riprendere» chi non semina odio


Forse Mario Adinolfi non ricorda che Gesù scacciò i sacerdoti dal tempio proprio perché non è detto che l'abito talare conferisca valore alle loro parole. Eppure è elogiando il vescovo omofobo che il fondamentalista si erge a giudice supremo stabilendo sia «giusto» impedire l'accoglienza in virtù di come lui sostenga che l'omosessualità sarebbe una «moda corrente». Una moda ben radicata, evidentemente, dato che è parte della natura dalla notte dei tempi.
Gongolando perché la sua omofobia gli ha fatto ottenere visibilità mediatica su Canale 5, il suprematista scrive:



Ed è così che il giocatore di poker che sembra peccare di superbia si presenta con le sue due mogli a sbraitare che la Chiesa debba essere «dura» contro i gay nonostante la sua situazione personale lo collocherebbe in uno stato di peccato che la Dottrona reputa incompatibile con i loro dogmi.
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