Don Mirco Bianchi continua a scrivere frasi sconclusionate contro il ddl Zan

I seguaci di don Mirco Bianchi non hanno alcun dubbio: Papa Francesco sarebbe un fetido impostore che osa dubitare della santità di Salvini, il figlio di Bolsonaro che si è fatto padano per intercessione dello spirito di Steve Bannon. Per questo si affidano ad un parroco sovranista che li aizza all'odio, giustifica i loro più bassi istinti e magari cerca di giustificare la discriminazione inventandosi di sana pianta che il ddl Zan cancellerà la festa della mamma:

Ma dato che ai fondamentalisti di estrema destra ama fare vittimismo e cercare consensi proclamandosi martiri, il parroco di Gatteo a Mare è riuscito a inventarsi fantasiose teorie dietro una telefonata che avrebbe ricevuto. Ed è molto curioso che chi paragona una telefonata ad un'aggressione sia in prima linea a dire che chi aggredisce per davvero i gay (e magari li manda pure al pronto soccorso) starebbe solo esprimendo "una opinione":

Ed è così che i suoi seguaci se la prendono col Papa, come già avvenuto in innumerevoli altri casi. Chiariscono che loro vorrebbero una chiesa che si schieri con chi vuol far affogare in mare i migranti, chi vuol costruire muri contro i disperati che scappano dalla fame o chi promette privilegi sulla pelle degli ultimi:


Il parroco di Gatteo a Mare non è nuovo al dirsi minacciato, al punto da aver basato gran parte della sua attività da influencer sovranista sul vittimismo. Già nel 2017 ottenne visibilità mediatica sulla stampa integralista di estrema destra, sostenendo che sarebbe stata colpa degli "islamici" se Facebook aveva deciso di bloccare la sua pagina.

Ma anche in questo caso pare che tutto si basi su illazioni. Intervistato anche dai fondamentalisti de La Fede Quotidiana, il sacerdote ammise: «Non so di che cosa mi accusano, sta di fatto che Facebook mi ha bloccato. Probabilmente il rosario da fastidio». Dichiarò anche di aver ricevuto «attacchi hackers di origine islamica», spiegando anche in quel caso che le sue accuse erano basate su semplici illazioni prive prove.
Ma tanto gli bastò a sostenere che «Se andiamo avanti così corriamo il pericolo di non poter professare la nostra fede, Facebook controlla il pensiero delle persone. E’ in atto una persecuzione contro i cristiani». Già, i poveri cristiani perseguitati in Italia, con i preti che vengono praticamente mantenuti a spese dello stato.


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