Enzo Miccio vittima del bullismo di Pillon. Il senatore sostiene che se ai cittadini è concesso esprimere opinioni, lui deve poterli insultare
Il senatore leghista Simone Pillon continua ad ostentare la sua indole violenta da bulletto di Sesto San Giovanni. Se non molto tempo fa si presentò dinnanzi ai giudici a dichiarare sotto giuramento che il suo andare in giro a dire che i gay erano «adescatori di minorenni» fosse solo ironia da legaioli votati alla religione salvinista, oggi sbraita istericamente che lui deve poter sfottere i cittadini che osano esprimere opinioni. In particolare, lamenta che ai cittadini sia ingiustamente concessa la possibilità di esprimere opinioni politiche e che dunque lui si sente legittimato a diffamarli e a mostrate ai bambini come si fa cyberbullismo.
Tutto ha avuto inizio con un messaggio strafottente in cui il senatore leghista (pagato con i nostri soldi) ha aggredito e molestato Enzo Miccio, insultandolo per il suo lecito e doveroso supporto al ddl Zan. Lo ha fatto proponendo si suoi seguaci, questa porcheria:
Enzo Miccio si è giustamente sentito offeso e ha invitato il senatore a non usare la sua immagine per i suoi messaggini di istigazione all'odio. Ed è così che il senatore leghista lo ha nuovamente insultato, aizzando i suoi proseliti a quei soliti attacchi squadristi che tanto piacciono all'estrema destra:
Peccato che Pillon paia incapace di comprendere l'ovvio. Se l'odio non è "libertà di espressione", l'insulto non è "una battuta". Se vuole pubblichiamo noi la sua immagine accostata a prostituite e preti pedofili, poi vediamo se il senatore ride sguaiatamente come dice dovrebbero fare le vittime delle sue molestie. Ed è davvero inaccettabile che i cittadini debbano subire il bullismo da parte di un senatore che, seppur leghista, dovrebbe essere .rappresentante di tutti.