Francesca Mele, la candidata che chiede voti promettendo odio


È da vomito il violento comunicato stampa diramato da Francesca Mele, aspirante sindaca di estrema destra a Marsciano, in cui la troviamo a mendicare voti in cambio della garanzia di impunità per chi delinque contro le minoranze. Ed ovviamente mente, raccontando che lei vuole difendere bulli e violenti perché contraria ai genitori gay, fregandosene di come il ddl Zan non contempli il tema.

Nel comunicato leggiamo:

“Il Disegno di legge Zan è una norma sbagliata e pericolosa, marcatamente ideologica, che mette a rischio proprio la tutela di quei diritti, come la libertà di opinione e di espressione, da cui invece vorrebbe prendere le mosse per contrastare determinate forme di discriminazione legate all’orientamento sessuale”. Anche la coalizione di Centro-Destra di Marsciano si schiera con il Popolo della Famiglia e chiede di fermare l'approvazione di questo Disegno di legge.

Insomma, dietro il suo odio e la sua falsa testimonianza c'è il solito partitino suprematista di Adinolfi, il quale inneggia ai presidi omofobi che vietano l'uso del bagno agli studenti trans o che vuole strappate i figli ai gay per consegnarli ad estranei selezionati sulla base della loro eterosessualità dicendo che quelle violenze sarebbero "opinioni". E riparte:

Non è certo in discussione il rispetto verso ogni persona, indipendentemente dalla propria etnia, dalla nazionalità, dalle convinzioni politiche o religiose, dall'orientamento sessuale, dal proprio genere. E non lo è a tal punto che tutto questo è già ampiamente riconosciuto e tutelato nel diritto italiano.

Peccato che la Legge Reale-Mancino tuteli gruppi etnici e gruppi religiosi, ma non chi è vittima di omofobia. Il ddl Zan estenderebbe solo parte di quelle tutele, quindi il comunicato sostiene l'esitanza di qualcosa che loro non vogliono possa esistere. Inoltre, dato che si parla di aggravanti per futili motivi, è ovvio che i reati siano già contemplati visto che in caso contrario non sarebbero punibili.

“Ma un conto – puntualizza il Centro-Destra marscianese – è intervenire culturalmente e con codifiche normative nel contrasto all'omofobia, tutelando sempre la dignità e la libertà delle persone, altra cosa, ben diversa, è mettere il bavaglio, come tenta di fare l'attuale legge proposta dal deputato Alessandro Zan, a chi esprime legittimante opinioni sulle differenze che caratterizzano le persone e sulle conseguenze, a livello di interazioni e di istituzioni sociali, che da tali differenze conseguono”.

Insomma, loro vogliono poter essere omofobi e rivendicano il loro desiderio di poter molestate e insultare interi gruppi sociali. È come se dicessero che il povero nazista avesse il diritto di teorizzare l'inferiorità degli ebrei. O chissà, magari tra un po' diranno che le leggi contro la pedofilia sono un "bavaglio" ai preti pedofili e a loro non stanno bene..

“È quindi veramente necessario il Ddl Zan? –si chiede anche Saimir Zmali, coordinatore per l'Umbria del Popolo della Famiglia–. Sembra che non si conosca l'Articolo 3 della Costituzione, che non esista un Codice Penale, fino ad arrivare alla Legge Mancino che già sanziona aspramente chi incita alla violenza. Se ne parli in Parlamento, senza però scherzare con l'identità di genere che non può imporre ai bambini una visione distorta della sessualità, limitando la loro libertà e quella dei genitori”.

Dicono che l'articolo 3 della Costituzione non c'entri con le tutele garantite ai gruppi religiosi o con i privilegi che chiedono siano fatti derivare dalle loro prestazioni sessuali, ma poi raccontano che sarebbe discriminatorio permettere ai gay di poter camminare per strada senza rischiare di essere aggrediti. Ed ovviamente citano a casaccio genitori e bambini per chiedere che non si tutelino le vittime di pestaggi pur di non riconoscere l'identità di genere, con Adinolfi che elogia i padri indagati per violenze domestiche proprio perché incapaci di accettare la natura dei loro figli.

Inizia così a dire che loro vogliono ridefinire la famiglia ed escludere tutto ciò che non è espressione dei loro pruriti sessuali:

“Abbiamo una idea ben precisa di cosa è una famiglia – proseguono le forze politiche al governo del Comune di Marsciano – e dell'importanza che per un bambino ha l'avere un padre e una madre. E vogliamo poter continuare a dirlo, vogliamo poter continuare a sostenere che non siamo d'accordo con l'adozione di bambini da parte di coppie gay, né tanto meno con la pratica dell'utero in affitto, senza per questo essere perseguiti dalla legge, senza per questo essere incriminati come istigatori alla discriminazione. Vogliamo poter affermare con forza che un genitore ha tutto il diritto, sancito dalla stessa Costituzione, di scegliere che tipo di educazione il proprio figlio dovrà avere su un tema sensibile come la sessualità, e non essere costretto ad assistere, magari dentro ad una scuola, agli approcci ideologici che il Disegno di legge Zan vorrebbe introdurre”.

Forse vogliono rivendicare il diritto di odiare i loro figli se non conformi ai desideri dei loro genitori, con Adinolfi che promosse persino quelle fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità che hanno spinto al suicidio innumerevoli adolescenti. Ed immancabile è anche il voler far leva sulla paura del sesso che spopola tra i bigotti:

Certamente siamo in presenza di un tema molto delicato, dove abbiamo a che fare con aspetti legati sia alla natura biologica del singolo individuo che alla dimensione culturale e morale condivisa da una comunità.
“Tuttavia – conclude la coalizione di Centro-Destra – sgombrato il campo dalla necessità di tutelare maggiormente le persone per il proprio orientamento sessuale e per il proprio genere, cosa che già avviene, quello che resta del Disegno di legge Zan è una vera e propria follia ideologica, una aberrazione sociale che, ben lungi dal tutelare i diritti umani, tenta un'insostenibile quanto pericolosa operazione liberticida introducendo gravi conseguenze penali, con la previsione di anni di galera, per chiunque liberamente esprima una posizione non conforme al pensiero della comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender (lgbt)”.

Insomma, il delirio. Ed il bello è che mentono su tutto pur di legittimare l'odio e scoraggiare loro figli dall'osare essere non conformi al volere di genitori-padroni. Inoltre chiariscono che a loro non interessa la GpA, loro vogliono solo vietate ai gay di poter essere genitori.
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