I populisti che vedono «fascismo» nella tutela della salute pubblica


Già nel XIII secolo chi contraeva la lebbra veniva costretto a vivere nei lebbrosari, al di fuori delle città, per salvaguardare la popolazione dal rischio di contagio. Eppure la giornalista Zaira Bartucca sostiene che il malato debba poter contagiare chi vuole e che sia «fascismo» prevedere protocolli sanitari che chiedano ai cittadini di dimostrare di non essere infetti o di essere vaccinati prima di potersi assemblare tra loro.

Dal suo sitarello di propaganda negazionista, la signora Barrucca dice che il ministro Garavaglia voglia un «lasciapassare per muoversi, come ai tempi del fascismo» dato che «deve essere un nostalgico Massimo Garavaglia, il ministro al Turismo che in queste ore sta proponendo uno degli strumenti di controllo che furono cari a Benito».
Il tema è il lasciapassare che garantirà il diritto di spostarsi a chi è stato vaccinato, a chi è stato malato di Covid o a chi ha un tampone negativo. E tanti deve aver mandato su tutte le furie la signora che vuole poter andare in vacanza senza dover dimostrare di non essere infetta e di non essere pericolosa per le altre persone:

Deve essere un nostalgico Massimo Garavaglia, il ministro leghista al Turismo che in queste ore sta proponendo a flusso continuo il covid pass. Lo ha fatto in meno di ventiquattro ore dalle colonne del Messaggero e dal salotto di Bruno Vespa, dove ha ufficializzato la venatura sintattica che nelle intenzioni del governo dovrebbe trasformare il passaporto sanitario in “lasciapassare”, sull’esempio di quanto avveniva ai tempi di Benito.
Un documento di carta, un Qr code o tutti e due per potersi muovere (e non solo), non più in libertà come avveniva un tempo, ma solo a condizione che ci si sottoponga a tampone o a vaccino. Un tempo i divieti alle libertà fondamentali degli italiani li stabiliva il Duce, oggi i custodi dell’emergenza sanitaria. Cambiano i nomi e i tempi storici in cui si instaurano le dittature, ma i modi sono gli stessi.

Non è chiaro quale "dittatura" sarebbe il dover garantire di non essere una minaccia per gli altri, dato che il suo sostenere che lei debba poter fare tutto ciò che vuole è in contrapposizione con la libertà altrui a non essere uccisi. Nessuno la obbliga a fare vaccini o altro, le viene chiesto solo di fare un tampone per verificare di non essere fonte di contagio per gli altri.

Sempre sostenendo che lei veda «fascismo» nella tutela della salute pubblica, l'articolo insiste:

Per schiarirsi le idee, tuttavia, basta guardare alle analogie tra il coprifuoco organizzato dai governi Conte e Draghi e quello che ha caratterizzato il regime fascista, oltre che all’antenato del covid pass e dell’autocertificazione. Il lasciapassare, appunto. Cose che tutti speravano di non dover rivedere più.

In tutto questo, la signora non ci spiega come lei intenderebbe tenere sotto controllo le infezioni dato che le circa 500 persone che perdono la vita ogni giorno non avrebbero disprezzato un po' più di rispetto delle disposizioni sanitarie da parte di chi li ha infettati ed uccisi.
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