I populisti continuano a fomentare paure che possano sabotare la campagna vaccinale
Chissà se la giornalista sovranista Zaira Bartucca urlarà in faccia ai 117.000 morti da Covid-19 che lei ha deciso di sostenere pubblicamente che il virus sarebbe facilmente curabile e che le persone che li hanno contagiati farebbero bene a non vaccinarsi in modo da poter colpire ancora.
Ricorrendo a semplificazioni imbarazzanti, la signora racconta che un centro vaccinale lombardo, il quale somministrerà tra i duemila e i quattromila vaccini al giorno, avrebbe osato prendere precauzioni in caso di reazioni allergiche. E dice che tanto basterebbe a sostenere che la possibilità di complicazioni sarebbe preoccupante, che si debba sabotare la campagna vaccinale e che si debba contribuire a tenere chiusi i negozi per prolungare lo stato di emergenza.
Giura che la mortalità sarebbe «bassissima», ma si straccia le vesti per possibili reazioni allergiche ben meno probabili. E dato che i numeri rischierebbero di smentirla, regala congetture finalizzate a creare paure irrazionali solo perché l'Asl ha predisposto un piano di azione in caso di reazioni allergiche data la lontananza da strutture sanitarie che potrebbero gestire la situazione.
Il risultato è questa roba qui:
La sua soluzione quale sarebbe? Continuare a tenere tutto chiuso e accettare trecento mori al giorno? Giocare a far finta che il virus non esista come quel suo Bolsonaro che ora lega i pazienti al letto e li intuba senza anestesia perché non ha più farmaci?
Nel mentre, la signora Bartucca tenta di raccontare persino che la tutela della salute pubblica sarebbe fascismo, lamentandosi che chi non vuole fare tamponi e vuole poter andare in giro a infettare la gente non possa farlo:
È proprio certa che il tentativo di garantire sicurezza ai cittadini e proteggerli dai menefreghisti che vorrebbero sottrarsi dal fare la propria parte sarebbe un "orrore" che può essere paragonato ai genocidi di quel Mussolini che tanti suoi seguaci sono soliti elogiare?