Il consigliere leghista di Comano Terme: «I militOnti lgbt sono disperati, hanno reclutato pure la Mussolini. L'omofobia non esiste»
Pare molto preoccupante il livello di violenza verbale raggiunta dai miliziani di Salvini. Se il senatore leghista Simone Pillon è impegnato a fare bullismo contro i cittadini che osano esprimere opinioni a lui sgradite, il consigliere leghista di Comano Terme, Sergio Binelli, ha iniziato insultare i gay perché Alessandra mussolini si è detta a favore del ddl Zan.
Nei giorni scorsi diffamò Gayburg, accusandoci di «razzismo» verso Arcilebica perché avevamo osato esprime una opinioni contro il le loro rivendicazioni discriminatorie. La sua teoria è che non sia permesso dissentire da chi risultava utile alla sua campagna in difesa dei crimini d'odio.
Ora, con un'ipocrisia imbarazzante, il leghista Binelli si mette a scrivere che i gay sarebbero «disperati» e che avrebbero «reclutato» qualcuno. Giura poi che l'omofobia sarebbe «inesistente», mostrando il livello di disperazione e di menzogna a cui pare siano arrivati i leghisti. Peccato che nessuno abbia reclutato nessuno, dato che la signor Mussolini ha partecipato ad una campagna pubblica di sua iniziativa e, a meno che i leghisti non ce la tolgano, c'è ancora la libertà di parola