Il Secolo d'Italia dice che i gay sono intolleranti perché criticano chi dice balle sui gay


L'organo ufficiale di Fratelli d'Italia non perde occasione per lamentarsi di come i gay non amino essere insultati anche se Giorgia Meloni dice di non avere problemi con chi li offende. Cavalcando le polemiche su Mahmood per il suo aver definito l'orientamento sessuale «una scelta», Il Secolo d'Italia ha pubblicato un articolo dal titolo "Mahmood nella bufera, difende il Ddl Zan ma scatena le ire Lgbt: essere gay non è una scelta" in cui scrivono:

Mahmood difende il Ddl Zan ma scatena le ire del mondo Lgbt: non deve dire che essere gay è una scelta e che, a volte, ci si nasce. È un decalogo complesso, quello dell’universo arcobaleno. E guai a uscire dal seminato di regole e precetti che ne disciplinano appartenenza e manifesto. Peggio mi sento se poi, in giorni come questi, in cui giovani artisti e proseliti del rito omotransgender, si sono scatenati a protestare contro la diffidenza, a partire dalla tempistica, di parte del parlamento nei confronti del disegno di legge sull’omofobia.

Se basta quel "proseliti del rito omotransgender" a farci capire che l'articolo è la solita portata volta a promuovere omofobia, pare che i proseliti di Giorgia Meloni vogliano sostenere che non si deve criticare chi dice cose non vere, dato che il negare che l'orientamento sessuale sia innato serve solo a giustificare chi vuole criminalizzare la natura.

Iniziano così a dire che i gay non devono poter esprimere dissenso, approfittandone per elogiare Pillon e ripulire le sue vere dichiarazioni:

Dove gli utenti bersagliano il malcapitato artista di tweet e post al vetriolo. «Dite a Mahmood che non si sceglie di essere omosessuali o eterosessuali», esordisce qualcuno. Che poi prosegue: «Nessuno si sveglia al mattino per decidere se essere attratto da uomini, o donne, o da entrambe». L’orientamento non si sceglie, sottolineano a gran voce gli internauti furibondi scesi online sul piede di guerra. «Mahmood ha le idee molto confuse sull’omosessualità. Troppo confuse. Forse fare una chiacchierata con la sua amica Elodie gli farebbe bene», twitta qualcun altro. E giù con sberleffi e reprimende che inchiodano il cantautore, facendo addirittura retrocedere il senatore leghista Pillon, bersagliato dalle critiche per aver definito la discussione sul ddl Zan «non prioritaria», al secondo gradino del podio delle invettive.

A proposito, anche se pare che ai signori di Fratelli d'Italia non interessi molto, la frase è già stata smentita. Mahmood ha infatti dichiarato: «Non l’ho mai detto, ovviamente non è una scelta, ma ci nasci. Capita durante le interviste al telefono di essere un po’ fraintesi».
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