Italia Viva corre dai vescovi a spiegare come aiuteranno Pillon ad affossare il ddl Zan


Italia Viva è corsa dai vescovi ad annunciare che collaboreranno con Pillon e con il partito dei sequestratori di esseri umani per cercare di affossare il ddl Zan.
Al solito, il partito di Renzi sembrerebbe tramare nell'ombra. Se non ha mai ammesso di aver creato danni al governo al solo fine di garantire poltrone ed incarichi pubblici a Salvini, ora pare far finta di non capire che la loro richiesta di azzerare l'iter della norma significherebbe seppellirla. E non va meglio col pretesto addotto, dato che la loro Paola Concia chiede una riformulazione che escluda gran parte della popolazione dalle tutele, col rischio di rendere quel testo incostituzionale e improponibile.

Nelle colonne di Avvenire, Davide Faraone è ricorso al solito vittimismo che tanto piace ai populisti. E poco ci mancava iniziasse a parlare di "eterofobia" mentre insultava quei gay e quelle lesbiche che sono giustamente un po' incazzate davanti a quei suoi giochi di potere compiuti sulla loro pelle dei più deboli, con l'evidente e palese rischio di far morire una legge che è in discussione da oltre vent'anni:

Hanno accusato me e Italia Viva di voler affossare la legge, con argomenti e modi aggressivi. No, non me lo aspettavo, anche perché gli attacchi, anche violenti, sono in aperta antitesi con i principi sostenuti dalla legge che gli stessi dicono di voler difendere. Ma poi da chi dovrei prendere lezioni? Da chi ha votato contro le unioni civili? Da chi non ha proferito parola dopo il video di Beppe Grillo? Dico che Italia Viva si sta battendo per far incardinare il provvedimento al Senato e trattarlo. I senatori del mio gruppo vogliono esercitare le loro funzioni. Respingo l’idea del “prendere o lasciare”, per rilanciare il processo democratico del Parlamento.

Se non è chiaro che c'entrebbe il video di Grillo con il ddl Zan, il signor Faraone non spiega perché Italia viva non abbia presentato le sue obiezioni in fase di formulazione della norma dato che loro stessi l'hanno approvata e votata nella formulazione attuale

Negando che esporre la norma ai mille milioni di emendamenti ostruzionistici che Pillon presenterà di sicuro o che chiedere nuovi passaggi alla Camera è folle dati i tempi ristretti, lui insiste:

Per ora dico solo che condivido alcuno delle critiche espresse da esponenti politici e della società civile su Avvenire, sulla classificazione e le categorie delle discriminazioni. Non esiste solo “Pillon” o “il testo così com’è”, c’è lo spazio per migliorare il testo. Rivendico questo diritto democratico sancito dalla Costituzione e il mio dovere di parlamentare di esercitarlo. Io dico che dobbiamo puntare alla calendarizzazione veloce del provvedimento e aprire un dibattito per portare a casa la legge presto. Col muro contro muro non andiamo lontani. Abbiamo un orizzonte ampio, sono certo che ce la faremo. Ripeto, obiettivo di Iv è di fare presto e bene.

Insomma, non bastassero i depotenziamenti introdotti dalle destre populiste e quei trafiletto che sancisce a norma di legge che l'oidio vada ritenuto "opinione" per volontà delle destre populiste, pare una presa in giro il suo dichiarare che in 15 mesi faranno tutto.

Tommaso Cerno, senatore Pd, commenta: «Il capogruppo renziano Davide Faraone e il leader faraonico di Italia Viva Matteo Renzi dicano chiaramente se sull’omofobia, già di per sé una legge debole e figlia di troppi compromessi, vogliono migliorare o affossare tutto, senza usare come alibi la Lega di Salvini o il centrodestra di non si sa più bene chi, dei cui voti l’Italia oggi non ha bisogno per fare un passo avanti in tema di diritti. Cosa che farebbe bene al governo Draghi che, a differenza di Ursula, sembra uscito da un medioevo prossimo venturo. Se vogliono migliorare la proposta di legge attuale approvata alla Camera e firmata da Zan, tolgano solo il `Salva Omofobi´ (art. 4) che consente di fatto di dire qualsiasi cosa, compreso che le persone Lgbt+ (gay, lesbiche, bisessuali e trans) sono malate e inferiori, cosa che in questo caso da omosessuale respingo al mittente. I due faraoni di Italia Viva, quello autentico e il suo capogruppo, aiutino piuttosto la prevenzione nelle scuole, cambiando l’art.7 che di fatto le ostacola. Tutte le altre modifiche vanno solo a peggiorare la legge, che è già poco più che accettabile se si guarda a chi immagina una società dove uomini e donne sono tutti uguali».

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Nella foto: una minorenne costretta a riprodurre simboli di istigazione all'odio omofobico durante una manifestazione di Massimo Gandolfini.
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