La confusione gender di Adinolfi: il suo «candidato» è una candidata
Mario Adinolfi mette subito in chiaro le cose: di Fabiola Cenciotti bisogna parlate al maschile dato che evidentemente il femminile va bene solo quando si parla del suo ruolo di «moglie» e «madre». Ed è così che la sua candidata diventa un «candidato» in quella confusione gender che pare spopolare nel partito, dove la sua Sara Reho rivendica con orgoglio di parlare al maschile delle donne trans:
Non è chiaro se la signora sia contemporaneamente mamma e moglie di due bambine come si evince dalla frase scritta da Adinolfi, come non è chiaro se la sua parrocchia dovrebbe fare curriculum. Il fondamentalista non spiega infatti quali sarebbero le sue capacità politiche, quasi sostenesse basti andare a messa e guidare un areo per gestire una città come Roma.
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