Malan: «Con il ddl Zan, uno viene qualificato per formare i figli degli altri solo perché uno ha relazioni erotiche»
Il senatore Lucio Malan parrebbe sostenere che un politico debba poter violare leggi e principi costituzionali, soprattutto se conta di poterne trarre un profitto elettorale. Pare questo il sunto della sua cieca difesa di Salvini, indagato per sequestro di persona.
Dicendo che lui crede alla storiella leghista per cui sequestrare a fini auto-promozionali delle persone sarebbe servito a «difendere» l'Italia da dei poveracci disarmati che stavano affondando in mare, dichiara che chiedere il rispetto delle leggi ai politici sarebbe «fortemente negativo, per la democrazia e per l’ordine delle istituzioni, che una sentenza entri in una decisione prettamente politica, chiaramente di una parte politica, di un modo di vedere la questione migrazione, ma
il giudizio dovrebbe essere, esclusivamente, di carattere di violazione della legge e in un contesto in cui non c’entri una forte componente politica come in questo caso».
A questo punto non si capirebbe a che servirebbe la separazione dei poteri se Malan afferma che basta dichiararsi un partito politicamente razzista per poter sequestrare esseri umani. Dice anche che lui non crede nella Magistratura perché quei giudici che hanno abbonato i 49 milioni rubati dalla Lega sarebbero «schierati a sinistra o tendono ad applicare la legge». Sostiene che «un domani, potrebbe succedere che un ministro che faccia il contrario di Salvini venga portato a processo per non aver difeso i confini del Paese» da naufraghi disarmati, sostenendo che a contare sarebbe solo il voto perché «in democrazia queste cose le valutano gli elettori al momento di votare».
Peccato che anche Mussolini fu votato, ma questo non significa avesse il diritto di fare quello che ha fatto.
Malan passa poi ad attaccare il solito ddl Zan, sul quale dichiara:
E’ una grande operazione di propaganda. C’è una grande operazione di propaganda che lo sta portando avanti a furia di mistificazioni e di menzogne. Viene prospettato che, senza questa legge, chi aggredisce, picchia o addirittura ammazza, persone omosessuali, transessuali, la passa liscia. Ovviamente non è così, chi picchia un omosessuale, come chiunque altro, va incontro alle giuste punizioni della legge. E quanto al fatto che ci possa essere un particolare accanimento, non è vero perché i dati ci dicono che le aggressioni (per quanto non dovrebbe essercene neanche una) sono inferiori alla media europea. Già adesso, può accadere ed è accaduto, che quando il giudice accerta che la motivazione dell’aggressione è per il fatto che l’aggredito sia omosessuale, applica un’aggravante per i futili motivi.
Insomma, a lui va bene che si potrebbero applicare aggravanti dato che forse qualcuno l'ha fatto. Peccato che la legge serva proprio ad imporre quelle aggravanti, come è un po' strano dica che i reati sono già reati visto che l'aggravante non potrebbe applicarsi se non lo fossero. Ed è buffo neghi l'esistenza dell'omofobia citando dato che non catalogano i reati d'odio omofobico proprio perché quel reato non è previsto dall'ordinamento.
Sarebbe come chiedere di non schedare i reati mafiosi per poi sostenere che la mafia non esiste solo perché i numeri stati resi bassi.
Inizia così a dire che Gesù è odio e chi va a messa brama la possibilità di poter istigare all'odio e alla discriminazione:
In realtà se fosse solo la questione dell’aggravante, la legge sarebbe inutile ma si potrebbe pure votare per amore di pace. C’è molto altro, però, ed è molto pericolosa. Pericolosa in quanto è previsto il carcere fino a sei anni per tutti coloro che discriminano o incitano a discriminare omosessuali e transessuali; è, come dicono i sostenitori, l’estensione delle leggi contro il razzismo a questo settore. Chi dice, oggi, che un ariano non dovrebbe sposare una persona ebrea è considerato istigazione alla discriminazione ed è condannato. Ma se uno dice che un uomo dovrebbe sposare una donna e non un uomo, finisce classificato in mezzo ai nazisti, per cui preti, pastori o semplicemente persone che la pensano in questo modo, tra cui ci sono anche degli omosessuali, perché un conto è avere delle relazioni altro è sposare, altro è adottare bambini, rischiano di finire in carcere.
Ovviamente nessuno finirebbe in carcere perché si ritiene più ariano sulla base di ciò che fa nel suo eletto, ma se dovesse incitare qualcuno a picchiare i gay pur di impedirgli di poter amare un altro uomo, allora si verrebbe chiamati a risponderne. Inizia così a lamentarsi di come si insegnerà il rispetto nelle scuole:
Poi, con l’art. 8, che è sottovalutatissimo, si introduce l’educazione LGBT nelle scuole, già sulla base della strategia che l’art. 8 approva, c’è l’accreditamento delle associazioni LGBT come enti di formazione presso il Ministero. Ora, solo perché uno ha relazioni erotiche con persone dello stesso sesso venga qualificato per formare i figli degli altri, lo trovo completamente assurdo. I genitori che si opporranno rischiano di essere accusati di discriminazione e quindi rischiano anche il carcere”.
Però a lui va bene che i preti vadano nelle scuole a formare i figli degli altri, ma non gli sta bene che qualcuno possa raccontare la propria esperienza personale ai ragazzzi.