Pillon continua a mentire: «Chi non userà simboli fonetici potrà rischiare da 2 a 6 anni di reclusione»
Il senatore leghista Simone Pillon continua a proporsi come il senatore che mente ai cittadini e che offre la sua falsa testimonianza a sostegno dei crimini d'odio.
Aizzato da un articolo de Il Giornale a difesa di un linguaggio sessista, il legista Pillon ha spiegato che nella sua scala di priorità, dopo il regalare soldi pubblico ai condannati leghisti e chiedere la censura dei Griffin, c'è quella di impedire l'uso di segnali fonetici da parte Comune di Castelfranco Emilia. Ma l'apice della bassezza è stato il suo arrivare ad inventarsi e a dichiarare che con il ddl Zan, chi non aderirà all'iniziativa del comune per l'uso di simboli fonetici «potrebbe presto rischiare da 2 a 6 anni di reclusione per istigazione alla discriminazione».
Ovviamente è una balla, ma di quelle grandi grandi, come dimostra anche il fatto che il senatore neocatecumenale si sia voluto tutelare legalmente scrivendo a lettere piccole un «o forse no» che potesse permettergli di giurare che lui scherzava.
Se è imbarazzante il suo inveire contro i gay persino quando si parla di sessismo, inizia il solito sproloquio dove un simbolo fonetico usato in italiano diventa una fantomatica lettera scandinava. Pillon si diverte così a insultare l'Ikea e a spiegare che lui sogna di tornare al Medioevo, ossia un tempo in cui i politici che rubano 49milioni non avrebbero rischiato nulla, in cui i preti potevano essere pedofili senza problemi, in cui la donna stava in casa o in cui l'uomo poteva uccidere, violentare e stuprare chi voleva. Insomma, un girone infornale che lui descrive come il suo sogno più proibito.
Arriva persino a citare Dante e Petrarca, ma poi nel suo scritto sbaglia persino e mettere l'accento sulla parola "perché", dato che lui ci infila un accento grave e non quello acuto che la nostra lingia impone. Ed immancabile è la solita formula comunicativa violenta, basata sullo sfottere chiunque non rappresenti le donne come bambole gonfiabile al pari del suo partito:
Ma il Presidente della Repubblica non può intervenire a tutela dei cittadini? Davvero dobbiamo pagare un senatore che pare più bullo di in 13enne? E davvero Salvini non prova vergogna nel voler passare alla storia come quello che garantirà un vitalizio a simili personaggi?
Leggi l'articolo completo su Gayburg