Pillon e il partito di Adinolfi vedono "pornografia" nell'arte e si affrettano ad incolpare il ddl Zan

A Fiumicino avrebbero erroneamente distribuito dei libri d'arte contenenti immagini di nudo in una scuola elementare di Fiumicino. Il Comune parla di un errore, ma il senatore Simone Pillon non pare abbia resistito dal suo voler rovistare nel torbido per la sua propaganda.
Ed è così che nel suo racconto l'arte diventa pornografia e quei libri vengono spacciati per "materiale pornografico". Ma il peggio più disgustoso è quello che riguarda il suo aver cercato di cavalcare quella vicenda, per quanto evitabile, per attaccare ul ddl Zan.
Che dovrebbe c'entrare una legge contro i crimini d'odio con dei libri distribuiti per errore in una scuola elementare lo sa solo lui, ma c'è il timore che il pretesto possa essere stato il suo voler cercare di fomentare odio accomunando i gay a qualunque notizia possa strizzare l'occhio alla pedofilia.

In quella sua abitudine a ricamare sulla storie e elargire condanne morali dall'alto della paura che lui dice di nutrire verso la sessualità, il leghista scrive:

Poche ore più tardi, il partito omofobo di Mario Adinolfi ha pensato di cavalcare la stessa notizia, ovviamente cercando di rimaneggiarla per renderla più pruriginosa. Attraverso un comunicato stampa, scrivono:

Se i toni del proclamo sono così isterici da sembrare comici, i proseliti di Adinolfi iniziano a cercare di mettere in relazione i fatti con il ddl Zan, anche loro impegnati come loro solito a cercare di sostenere che i gay sarebbero pedofili:

Insomma, la solita propaganda d'odio che non ha nulla a che fare con le opinioni.

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