Salvini dice cose (e colleziona figuracce)
Non se ne può più di un Matteo Salvini che inquina il dibattito pubblico con semplificazioni studiate per far leva sui sentimenti di pancia di un elettorato che i patriarchi russi dicono di aver selezionato sulla base dell'ignoranza.
Se il padre della sua giovanissima fidanzatina è stato scarcerato in quanto si è dichiarato «soggetto particolarmente vulnerabile a contagio covid-19», è negando come i carcerati vivono in condizioni critiche che si è messo a riciclare i suoi slogan volti a promettere che lui si impegnerà affinché i privilegi dei suoi elettori vengano «prima» dei più basilari dirittura umani altrui. Il tutto facendo leva su quel suo giustizialismo fine a sé stesso che lo portò a pubblicare sui giornali fotografie di ragazzini tenuti bendati dalla polizia manco fossimo in un qualche regime dell'Africa.
E se sin qui si vede la totale assenza di umanità del padano indagato per sequestro di esseri umani, nel caso specifico è arrivata anche la solita figuraccia tipica di chi parla senza sapere le cose:
Da notare è come Salvini usi ormai ossessivamente quel «roba da matti», proponendosi come la comare padana che si lamenta di tutto. In fondo è più comodo starsene lì a criticare tutto piuttosto che lavorare per proporre qualcosa di sensato.