Sara Reho vede «lobbies gay» ovunque
L'adinolfiniana Sara Reho pare letteralmente ossessionata dalle fantomatiche «lobbies gay» che dice di vedere ovunque. Tralasciando come nella lingua italiana non si usi la "s" per il plurale delle parole inglesi, fa sorridere il suo tirare il ballo le mitologiche «lobbies gay» davanti a chi ha criticato le posizioni anti-gay espresse dalla testimonial dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus.
Non si capisce poi quale frittata ideologica possa portare la signora Reho ad inveire contro i gay nel suo esprimere «solidarietà» ad una persona che è stata sospesa da Instagram dopo che un suo post contro il diritto di scelta delle donne è stato rimosso per «violenza o organizzazioni pericolose».
Praticamente siamo al "piove, gay ladri!". Il tutto sostenendo che un «attacco» sia da ritenere un «insulto», quasi non tollerasse che il suo volere non sia ritenuto legge e che agli altri non ancora stata tolta la libertà di pensiero.