Anche Matteo Salvini nella piazza dell'odio di Gandolfini

Matteo Salvini ha partecipato alla manifestazione di Matteo Gandolfini contro il ddl Zan, schierandosi ancora una volta dalla parte dell'odio e dei delinquenti.
E chi era lì con lui, forse neppure sapeva per cosa stesse manifestando dato che Gandolfini ha esordito dichiatando: «Grazie per essere qui a dimostrare che l’Italia crede ancora nella famiglia. Questa piazza dimostra che il ddl Zan è da bocciare». Peccato che non abbia spiegato in che modo la famiglia sarebbe minacciata da leggi che puniscono chi pucchia i figli gay per strada. E non è andata meglio con l'organizzazione forzanovista Provita Onlus, la quale sostiene che il contrasto ai crimini sia «dittatura». O Isabella Rauti, che a nome di Fratelli d'Italia giura che estendere le tutele della Legge Reale-Mancino a chi viene picchiato in virtù del suo orientamento sessuale sarebbe un «grimaldello ideologico per introdurre ideologia gender e imporre società “gender fluid”», di fatto spiegando che loro vogliono imporre il loro modello di sessualità impedendo agli altri la libertà di poter essere sé stessi.

Al limite del tragicomico è anche il cumulo di bugie che il senatore leghista Simone Pillon è riuscito a scrivere contro il ddl Zan per promuovere la sua manifestazione:

Insomma, a quel punto avrebbe potuto giurare che il ddl Zan avrebbe portato anche invasioni di cavallette. Ed ovviamente pare non provare vergogna nel parlare solo di temi che con quel disegno di legge non hanno nulla a che fare.


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