Il leghista Pillon specula persino su Livatino. Dice che i leghisti avranno «un esperto di diritto tra gli inceserrori in Paradiso»

L'arroganza del senatore leghista Simone Pillon pare ormai fuori controllo. Dopo essersi proposto come il fondamentslista che vuole imporre agli altri come debbano nascere, chi possano amare e con quanta sofferenza debbano morire, ora pare volersi sostituire a Dio nel decidere chi andrà in paradiso. Ma ben peggiore è il suo suo vergognoso tentativo di appropriasi della figura del magistrato Rosario Livatino per gli interessi della sua fazione, assicurando che lui sia omofobo e che intercederà per il dominio politico della Lega e per l'impunità di chi delinque contro i gay:

Rosario Angelo Livatino (Canicattì, 3 ottobre 1952 – Agrigento, 21 settembre 1990) è stato un magistrato italiano, assassinato dalla Stidda su una strada provinciale ad Agrigento. A quanto pare, Pillon non si fa remore nell'irriderlo a fini di propaganda politica.


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