Il partito di Adinolfi: «Col ddl Zan una donna può vedere un trans candidarsi al suo posto e non potrà essere eletta»
Sara Reho, in qualità di esponente del partitino omofobo di Mario Adelfino, grida alla censura perché Instagram non l'ha lasciata libera di insultare i gay. Dicendo che i gay sarebbero automaticamente parte di fantomatiche lobby dato che lei ha deciso di offenderli così e dunque si sente legittimata a giurare cose a caso, esordisce scrivendo:
Instagram decide di cancellare il mio disegno perché la mia opinione, scientificamente provata, espressa nelle poche righe "incita all'odio", ma non i commenti pieni insulti scritti dai militanti delle lobbies LGBT: a loro è permesso pubblicare qualunque cosa, pure immagini di propaganda a favore della compravendita di bambini. Se a qualcuno non sta bene ciò che penso, se ne faccia una ragione; io continuo ad esprimere una mia opinione: io non ho paura.
Se fa sorridere la loro abitudine ad auto-martirizzarsi davanti a fantomatici attacchi che esistono solo nella loro mente, da vomito è il messaggio che la signoria definisce "opinione" anche se appare come una mera accozzaglia di offese insulti alla dignità umana:
Solo le #donne sono donne. Si nasce o #maschi o #femmine e il sesso non si cambia. XX o XY. Questo è. Le lobbies LGBT non vogliono che si dica la verità, ma solo che si dia retta alle loro menzogne ideologiche. #Uomo e #donna, maschio e femmina, secondo costoro, sono costrutti e ognuno è ciò che si sente (anche se nella realtà non è così). Se una donna si sente uomo(o un uomo si sente donna) o non si sente né l'uno né l'altra tutti bisogna assecondare questa sua idea e guai a dire il contrario. Se io affermassi di essere Napoleone Bonaparte tutti mi direbbero che non lo sono e non potrò mai esserlo; ma guai a riferire una cosa simile ad un trans!
In molte occasioni i trans vengono paragonati alle donne (quelle vere) e quest'ultime passano in secondo piano. In alcuni sport, ad esempio, i #trans mtf gareggiano con le femmine e, vista la fisicità maschile, vincono con estrema facilità. Per quanto riguarda le quote rosa (per le quali sono contraria, soprattutto per la proporzione) una donna può vedere un trans candidarsi al suo posto e non potrà essere eletta. L'aifa ha stabilito che la terapia ormonale sostitutiva debba essere gratuita, ma un gran numero di medicinali che servono per curare molte malattie (a volte gravi) sono a carico del malato.
Tra pochi giorni verrà discussa e votata la legge contro l' #omotransfobia e, se passasse alla Camera e al Senato, non si potrà più dire la verità: si nasce maschi o femmine e il sesso non si può cambiare.
Questo disegno rappresenta ciò che accadrà tra non molti anni: una donna che viene citata in giudizio davanti al tribunale #LGBT, sezione trans, per il semplice fatto di essere una vera donna e di non essersi sottomessa ai diktat arcobaleno. Come si può notare, lei si trova dietro un vetro al quale hanno chiuso i fori per impedirle di parlare, inoltre non può guardare in faccia il giudice e non sono presenti avvocati. In primo piano troviamo degli uomini agghindati (in malo modo) da donna che osservano la scena e vicino alla processata, fuori dalla porta, una guardia (uomo anche se vuole sembrare donna) armato di pistola. Da porre particolare attenzione all'abbigliamento di tutti i soggetti raffigurati. #noddlZan
Se è aberrante che la signorina dica che bisogna guardare i vestiti quando è stata lei a disegnarli in quella porcheria di disegno che ha pubblicato sui social, patetico è il suo arrivare a dire che sarebbe colpa delle persone trans se alcuni malati si dovrebbero comprare i medicinali, in quel suo squallido tentativo di convincere le persone che i diritti altrui toglierebbero privilegi a chi quei diritti già li ha.
Incommentabili sono i suoi insulti alle donne trans, peraltro condotti con una ripetizione a pappagallo della propaganda di estrema destar che è stata rilanciata in varie occasioni anche dal senatore Pillon, peraltro aggravati da come le statistiche ci svelino che l'intolleranza da lei promossa aumenterà il rischio di suicidi.