Il partito di Adinolfi sfotte i contromanifestanti alla piazza pro-crimini d'odio di Salvini e Gandolfini


Sara Reho, esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, pare un po' confusa mentre sostiene che i reati d'odio sarebbero "libertà di espressione" e che sia vietato contestare chi è sceso in piazza a difendere chi delinque. Ed è molto arbitraria quella sua ricostruzione finalizzata all'istitigazione all'odio che la vede scrivere rabbiosamente:



Insomma, di certo c'è solo la morte e la consapevolezza che la signorina Sara Reho strumentalizzerà qualunque cosa per molestare i gay e le loro famiglie. Ed è surreale dica che il chiedere tutele dai crimini sia un "diktat".
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