In migliaia in piazza per chiedere l'approvazione del ddl Zan
In migliaia di persone hanno riempito oltre 50 piazze, chiedendo l'approvazione del ddl Zan e per dire basta alle fake news create della destra populista.
Sul palco di Roma si sono susseguiti Vladimir Luxuria, Jean Pierre Moreno (picchiato in metropolitana a Roma perché aveva baciato il suo compagno) e Alessandro Zan. Dal palco è stato ribadito:
Questa è una legge che vale per tutti. Noi non siamo una minoranza da tutelare, non siamo dei panda da tutelare, siamo dei cittadini colpiti solo per la loro condizione personale. I crimini d’odio sono insidiosi, odiosi, che colpiscono le persone solo perché esistono. Questo non è degno da paese civile. Tutti possono essere vittime dei crimini d’odio. Anche coloro che stanno ostacolando questa legge, solo per ottenere un po’ più di consenso elettorale. Caro Salvini, cara Meloni, questa battaglia la stiamo facendo anche per voi e per i vostri figli. Perché se un giorno se qualcuno dei vostri affetti fosse colpito da un crimine d’odio e ci fosse una legge pronta a tutelarli, quello sarebbe un grande giorno. Anche per voi. Dico alla politica italiana, cercare di togliere l’identità di genere dalla legge sarebbe un atto incostituzionale. Perché l’identità di genere è un diritto inviolabile dell’uomo, un diritto umano, lo dice la corte costituzionale. L’identità di genere non si sceglie, è la percezione precoce, profonda e duratura del proprio genere, che fa parte dell’identità umana. L’Italia ha un problema enorme di discriminazione, noi non accetteremo mai che una Parte del nostro Paese guardi con favore a Paesi come la Polonia, che ha instituito le Free LGBT Zone, dove le persone LGBT non possono entrare. Questo ricorda i campi di concentramento, le leggi razziali, i periodi più bui del secolo scorso, cari Salvini e Meloni. Facciamoci una promessa, dopodomani celebreremo la giornata mondiale contro l’omotransfobia. Che sia l’ultima che celebriamo senza una legge contro i crimini d’odio.