Jacopo Coghe vuole impedirci la libertà di espressione: «Ci avete rotto le palle con il politicamente corretto»

Jacopo Coghe dice che lui si sarebbe "rotto le palle" di chi chiama le cose con il loro nome. In qualità di esponente di un'organizzazione forzanovista, non vuole che una certa destra possa essere definita "fascista" anche se è fascista. Diffama i cattolici dicendo che lui vuole rappresentarli con l'estremismo di Pillo, sostenendo che le accuse verso il fondamentalismo organizzato sarebbero accuse al credo religioso di chi pare non aver capito nulla dei Vangeli. Ed ovviamente dice che l'intolleranza è bella e sarebbe espressione dell'ideologia conservatrice, ossia dal suo proporre egoismo e intolleranza contro chi non è conformato alle abitudini di certa gente.

Dicendo parolacce davanti ai bambini, il fondamentalista di Provita Onlus scrive:

Sapesse quante palle ha rotto lui con il suo chiedere che agli altri sia vietato amare chi vogliono, sia impedito morire con dignità e sia negato ogni diritto di scelta. Perché il problema non è quello che pensa lui, dato che anche il più aberrante pensiero sarebbe legittimo, il problema è che il signorino pretende leggi che impongano il suo "pensiero" agli altri e vieti ogni libertà.


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