La fiera delle populismo nel nuovo attacco di Adinolfi a Fedez
Mario Adinolfi è tornato ad attaccare Fedez, sostenendo che chi vuole esprimere una libera opinione durante una partecipazione gratuita ad un concerto pubblico non debba poter poi firmare contratti commerciali in cui esistono vincoli. Se pare davvero difficile capire il nesso tra le due cose, immaginiamo che Mario Adinolfi non esisterebbe un sol9 secondo a bestemmiare in diretta su Radio Maria per dimostrare che lui se ne frega del contesto perché lui teorizza che "libertà" significhi fare tutto ciò che si vuole senza tenere conto delle regole.
Il fatto che Adinolgi difenda i censori per poi mettersi un bavaglio quando si parla di punire l'incitamento all'odio ci fa chiaranente capire che il tema non è quello descritto, maper lui tutto diventa pretesto per diffamare chi rischia di ostacolare il suo proficuo business incentrato sul commercio di omofobia. Ed è così che scrive:
Interessante è anche osservare come Adinolfi dica di non capire che c'è dufferenza tra un'azienda privata come Amazon e un ente pubblico come la Rai. Ma,soprattutto, non si capisce con quale diritto pretenda di mettere becco nei contratti altrui. Fosse cristiano, gli ricorderemmo cosa diceva Gesù su travi e pagliuzze...
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