La Lega minaccia il concertone del primo maggio: «Se Fedez parla di Zan, la Rai non pagherà quanto dovuto»
La Lega dice che i crimini d'odio starebbero "libertà di opinione", ma poi minacciano censure e ritorsioni contro chiunque osi interferire con il sabotaggio della democrazia.
In particolare, il Carroccio chiede si censuri il discorso di Fedez al Concertone del primo maggio, temendo possa parlare del ddl Zan e dell’ostruzionismo leghista in difesa chi chi delinque.
Attraverso una nota preventiva, la Lega ha minacciato gli organizzatori: «Se Fedez userà a fini personali il concerto del 1° maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l'intero costo dell'evento».
A detta di quel Pillon che incassa montagne di rubli per dire che l'odio farebbe felice Gesù, un cittadino non può parlare di politica perché loro esigono che si vieti la libertà di espressione.
Poco dopo è arrivato anche Matteo Salvini, il quale ha starnazzato: «Il concertone costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, attraverso la Rai, quindi i comizi ‘de sinistra’ sarebbero fuori luogo».
Il cantante l'ha però sbugiardato, replicando: «Io vado al concertone a gratis e pago i miei musicisti che non lavorano da un anno e sul palco vorrei esprimermi da uomo libero senza che gli artisti debbano inviare i loro discorsi per approvazione preventiva da voi politici. Il suo partito ci è costato 49 milioni di euro».