Le lobby omofobe vogliono scendere in piazza per rivendicare la "libertà" di odiare, discriminare e delinquere
I fondamentalisti legati alle varie organizzazioni di Gandolfini e di Forza Nuova annunciano di voler organizzare una manifestazione a sostegno dei crimini d'odio. Lo faranno a Milano, oltraggiando il Duomo, chiedendo una società più intollerante in cui sui vogliono spacciare per "opinioni" anche i rati penali dettati da motivi d'odio.
Nel loro surreale manifesto, i fondamentalisti hanno fatto leva sulle paure e sui pregiudizi, descrivendo scenari fantascientifici:
La posto in gioco è altissima, nientemeno che la libertà. L’iniziativa è necessaria per dare voce e forma ad un dissenso espresso da numerosi ed eterogenei settori della società, dalle femministe ai vescovi italiani, dalle associazioni familiari alle voci più autorevoli della tradizione liberale italiana, nonché da molti personaggi pubblici anche di orientamento omosessuale. È quindi doveroso rispondere ai tentativi di mistificazione che etichettano come omofobe tutte le voci di dissenso verso questo ddl liberticida, inutile e che spacca la politica e la società italiana in un momento storico che richiederebbe la massima coesione. Mentre torniamo infatti a condannare ogni forma di discriminazione e violenza basata sull’orientamento sessuale, ribadiamo che non esiste alcun vuoto normativo: il nostro ordinamento dispone di tutti gli strumenti giuridici necessari per perseguire e condannare chi si è reso colpevole di questi atti, come dimostrano numerose e severissime sentenze già passate in giudicato. D’altra parte in numerose occasioni, non ultima la manifestazione delle sigle lgbt di sabato scorso, i sostenitori del ddl hanno dichiarato senza giri di parole che il ddl ha lo scopo di rieducare la società a partire dalle scuole, tramite l’introduzione della giornata nazionale contro l’omofobia negli istituti di ogni ordine e grado. Non possiamo più tacere: è arrivato il momento di difendere la libertà dalle imposizioni di un pensiero unico sempre più asfissiante.
Insomma, povero quel Jacopo Coghe che si sente asfissiato da chi potrebbe impedirgli di fare solti promuovendo violenze e atti discriminatori contro i bambini. E vogliamo parlare di come il povero Adinolfi rischierebbe di non fatturare più nulla se la smettesse di molestare i figli degli altri?