L'Italia è sempre fanalino di coda dei diritti nella mappa 2021 di Ilga Europe


L'Italia si colloca tra Lettonia e Bulgaria nella Rainbow Europe Map di Ilga Europe. Ed è così che il paese in cui si discute se i reati d'odio dovrebbero essere ritenuti "libertà di espressione" come dicono Simone Pillon e Jacopo Coge appare sempre più un satellite della Russia, distanziato sempre più dall'Europa dei diritti e delle libertà.
ILGA-Europa classifica tutti i 49 paesi europei su una scala compresa tra 0% (gravi violazioni dei diritti umani, discriminazione) e 100% (rispetto dei diritti umani, piena uguaglianza). L'Italia è ferma a soli 22 punti percentuali.
Katrin Hugendubel, direttrice dell'Advocacy di ILGA-Europe, commenta: «Tanti processi legislativi sono stati bloccati in Europa negli ultimi 12 mesi, in paesi come Cipro, Cechia, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Kosovo, Lituania, Moldova, Montenegro, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito. Assistiamo anche al peggioramento delle procedure esistenti, ad esempio sul riconoscimento legale del genere, anche in Georgia, Spagna, Serbia e Irlanda del Nord. Sarebbe facile incolpare tutto l'attenzione politica essendo immersa nella risposta della salute pubblica al COVID-19 e al conseguente calo economico, ma la realtà è molto più complessa. In troppi paesi, il progresso si ferma perché c'è una maggiore polarizzazione politica sulle questioni LGBTI, perché alcuni funzionari eletti non vedono vantaggi derivanti dal sostenenere l'uguaglianza LGBTI e perché i governi non la vedono come una questione prioritaria».

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