Marina Terragni spalleggia Pillon nel sostenere che le persone trans dovrebbero chiedere a loro il permesso di esistere
Non e chiaro se sia il senatore leghista Simone Pillon ad ispirarsi a Marina Terragni o se avvenga il contrario. Ma pare certo è che entrambi stiano collaborando per chiedere che agli uomini venga vietato poter essere genitori o che le donne trans siano condannate a subire violenze perché loro non vogliono accettare la loro esistenza.
Alterando le dichiarazioni per sostituire le parole pronunciate da altri con i termini offensivi coniati dal fondamentalismo di estrema destra, è al pari di Pillon che anche la signora terragni scrive:
Marilena Grassadonia -Famiglie Arcobaleno, Sinistra Italiana- lo chiarisce definitivamente nel suo intervento alla manifestazione pro ddl Zan: gli obiettivi veri sono autocertificazione di genere e diritto all'utero in affitto. Ecco, già pronta, la proposta di legge sul self-id
Ovviamente Marilena Grassadonia non ha mai parlato di "utero in affitto", così come non ha mai detto che il ddl Zan serva a quello. Ha semplicemente chiesto che si inizia poter finalmente discutere dei temi che non piacciono ai fondamentalisti, partendo dal mettere in discussione quella legge 40 che in più occasioni è stata giudicata incostituzionale dalla Consulta.
Citando un presunto sondaggio che la Terragni ha commissionato, fa sorridere come l'amichetta di Pillon e di CasaPound sia stata capace di scrivere:
Qualunque cosa si pensi del self-id (e la stragrande maggioranza degli italiani, come si vede qui, ne pensa male o mostra di non essere adeguatamente informata) è intollerabilmente antidemocratico mantenere il silenzio su quello che è il vero contenuto in progress del ddl Zan contro l’omobitransfobia, ovvero la libera autocertificazione di genere. Il tema sensibilissimo, che riguarda tutte e tutti perché ha a che fare con la sessuazione umana, va spiegato e ampiamente dibattuto dalle cittadine e dai cittadini, e per tutto il tempo che serve.
Aberrante è come la signora Terragni sostenga che il diritto all'esistenza di interi gruppi sociali dovrebbe essere dibattuto con chi dice che quelle persone non devono poter esistere?
E davvero qualcuno può anche solo pensare possa esistere un dialogo con una Terragni che dispensa insulti da mattina a sera? Davvero si può parlare con chi prende una donna, sbraita che lei la considera un uomo e dice che debba essere umiliata perché non vinceva le gare visto che era una donna costretta a competere con uomini per volere suo e di Pillon?
Una persona che cita le Sentinelle in Piedi scrivendo simili insulti non pare una persona con cui si può dialogare, ma una provocatrice che sa solo molestare la libertà e l'identità di altre persone.