Non cessano le invettive di don Mirco Bianchi, impegnato a speculare sui diritti dei bambini
Le offese gratuite di don Mirco Bianchi hanno anche un po' rotto. Forse lui si divertirà un mondo ad atteggiarsi da bullo, ma il suo irridere le vittime di omofobia e i bambini morti nel Mediterraneo pare troppo persino per un prete che sogna di fare l'influencer sovranista.
In quella sua strenua difesa dei crimini d'odio, il parroco di Gatteo a Mare dice che i gay vorrebbero mettere "le mani sui bambini" con una legge che oserebbe tutelate quelli che vengono bullizzati e picchiati perché gay. E tra i tanti slogan vomitevoli creati dalla propaganda integralista, quel "giù le mani dai bambini" pare il più fetido dei loro insulsi insulti perché serve a veicolare l'idea che qualcuno vorrebbe far male ai ragazzino manco fosse un prete pedofilo.
Usando le vittime per difendere i suoi carnefici, il parroco sovranista scrive:
Se pare ovvio che l'educazione al rispetto debba passare dalla scuola, qualcuno potrebbe chiedergli quale "cultura" insegni lui ai bambini dato che dice di sentirsi offeso dal contrasto ai crimini d'odio. E una risposta sarebbe quanto mai dovuta, dato che il signorino viene pagato con soldi pubblici dal Miur per insegnare in una scuola statale.
A quel punto il parroco sovranita inizia ad irridere il delicato tema dell'accoglienza, dicendo che chi non sequestra esseri umani come il suo Salvini dovrebbe accogliete le pretese di chi sostiene che l'odio contro i gay dovrebbe essere ritenuto un "diritto":
Cosa ci sarebbe di "coraggioso" nel difendere odio e pregiudizi lo sa solo lui. Chiunque altro sa bene che è molto facile cavalcare le paure di chi teme che i diritti altrui possano sottrargli dei privilegi, come mostrano quei populisti che hanno fatto del razzismo e dell'omofobia la loro fonte di reddito.
Dato che don Mirco Bianchi ha raccattato i suoi seguaci a suon di messaggi contro gay e stranieri, forse , non stupisce che i suoi discepoli facciano a gara nello strnazzare che i gay sarebbero pedofili:
Quell'accusa deve aver eccitato il camerata che faceva soldi gestendo un sito chiamato "No ai matrimoni gay in Italia", poi chiuso dopo che Facebook sospese la pagina usata per promuovere i loro articoli per incitamento all'odio. Il signorino parte infatti con il convertire quella domanda in un'affermazione, passa dall'alterare le opinioni di un utente che ha osato criticato i preti pedofili e minaccia denunce contro chi si oppone alla loro violenza:
Insomma, la solita dimostrazione della loro violenza, del loro falso vittimismo e della loro propensione alla menzogna. Ed è molto interessante osservare con quanta violenza amino intimidire ogni opinione a loro sgradita.
Eppure il prete non pare preoccuparsi dell'odio da lui creato, preferendo scrivere altri messaggi che possano aizzare nuovi messaggi rancorosi manco pensasse di dover sfamare i suoi seguaci attraverso incessanti invettive contro la vita, contro le famiglie e contro i bambini:
Poi torna a dire che i bambini avrebbero il "diritto" di essere resi vittima di violenza se a lui sgraditi:
Ma don Mirco la smetterà mai di speculare sui diritti dei bambini? Non teme di finire nel girone infernale destinato a chi si è battuto per garantire fosse fatto del male a degli innocenti?