Sara Reho: «I trans citeranno in giudizio le donne per il semplice fatto di essere vere donne»
La Legge Reale-Mancino esiste dal 1993, ma non pare si possa dire che in Italia non si possano esprimere opinioni. Anzi, a giudicare dai discorsi razzisti della Lega che passano sotto silenzio, pare quasi che quelle tutele siano troppo blande.
Eppure la fondamentalista Sara Reho, in qualità di esponente del partitino di Mario Adinolfi, dice che l'estensione di quelle tutela anche alle vittime id reati d'odio dettati dall'identità di genere o dall'orientamento sessuale delle vittime sarebbe una grave minaccia per chi si diverte ad insultare interi gruppi sociali. Tenta persino di spaventare i proseliti giurando che che «per ogni cosa che dire potreste finire davanti ad un giudice».
Come prova della sua tesi, dice che Instagram si sarebbe "sbagliato" a censurare i suoi insulti alle donne trans e lei sostiene che sia ovvio che le decisioni di un'azienda statunitense avrebbero attinenza con una proposta di legge italiana. Assicura anche lei avrebbe il diritto di dire che le donne trans non sarebbero vere donne, che lei le disprezza con tutto il suo utero e che non tollera sia concessa loro alcuna dignità perché a lei non sta bene possano esistere e vivere in santa pace la loro vita:
Il post in questione risulta infatti questo. Un concentrato di odio transofobico che vede la signorina sara Reho auto-proclamarsi detentrice della verità contro il prossimo, sostenendo che il suo disprezzo e i suoi pregiudizi debbano essere ritenuti "la verità". In particolare, è citando il senatore Pillon che la discepola di Adinolfi immagina un processo ad «una donna che viene citata in giudizio davanti al tribunale lgbt, sezione trans, per il semplice fatto di essere una vera donna»:
Ma davvero la signora Reho pensa che la violenza di quelle parole sarebbe lecite. E se noi la disegnassimo con il prete pedofilo che applaudiva il suo Adinolfi al comizio omofobo patrocinato dalla Lega, lei direbbe che quella è libertà di espressione? Oppure dice che il suo odio andrebbe tollerato e che nessuno debba poterle mancare di rispetto perché lei crede che il suo avere una vagina la renda parte di una nuova "razza ariana"?
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