Un flop la manifestazione anti-ddl Zan di Carlo Giovanardi. In piazza solo 11 adinolfiniani
Carlo Giovanardi è tornato e a Modena ha riunito ben undici persone che hanno protestato contro il ddl Zan. In mano tenevano uno striscione dove mancava uno spazio tra le parole "mani" e "dai", un o slogan che ha dimostrato che quella gente non aveva idea di cosa preveda il ddl che criticano e i soliti cartelli che inneggiato al partito di Adinolfi e ai suoi slogan contro le famiglie gay.
Ripetendo i soliti slogan vuoti di chi dice che i sarebbe per i bambini che bisogna far sapere loro che chi non sarà eterosessuale rischierà di essere aggredito, bullizzato o picchiato, l'ex senatore Carlo Giovanardi si è messo a gridare in piazza che «Il ddl Zan è discriminatorio, liberticida, ideologico». Poi, dimostrando di non sapere manco di che cosa stesse parlando, ha iniziato con la solita litania su un tema che non riguarda solo i gay e neppure il disegno di legge in questione: «Non posso essere costretto a pensare che sia giusto che i bambini siano comprati all’estero con 100-200mila euro portati via alle madri e dati agli uomini che li hanno comprati».
Peccato che nel testo non si parli di famiglie ma solo di crimini d'odio. E non è andata meglio quando Elisa Rossini, consigliera comunale FdI-Pdf, ha dichiarato: «Si confonde l’identità sessuale degli adolescenti in un momento in cui si stanno formando e stanno cercando la loro identità». E Grazia Ruini, coordinatrice regionale del partito di Adinolfi, ha aggiunto: «Si pensa di poter togliere una discriminazione quando s’introduce un reato di pensiero che alla fine farà male a tutti».
Insomma, vogliono essere libero di odiare, vogliono decidere chi possa avere una famiglia, dicono di voler garantire che i loro figli abbiano da temere a fare coming out e paiono proporre un mondo che spaventerebbe Satana in persona.