Cagliari boccia la carta etica contro le discriminazione sessuali: «La lobby gay ha rotto le scatole»


Il Consiglio comunale di Cagliari, ovviamente di destra, ha respinto la mozione dell’opposizione sulla carta etica contro le discriminazione sessuali.
Il sindaco, Paolo Truzzu, si è giocato la carda del sostenere che lui vuole dire "no" a tutte le discriminazioni e non solo a quelle di una minoranza maggiormente perseguitata. Ossia, è come se sostenesse che non è il caso di preoccuparsi del contrasto alla mafia se c'è chi passa col rosso e magari non viene multato.
Ma dato che al peggio non c'è fine, la signora Stefania Loi, in qualità di consigliera di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Pari Opportunità, ha fatto di peggio, iniziando a urlare istericamente di fantomatiche “lobby gay”. E ovviamente l'esponente della lobby di Giorgia Meloni ha pure avuto il coraggio di correre dai giornali a dichiarare:

Alcuni consiglieri della sinistra si sono indignati perché, durante il dibattito sulla Carta Etica, ho usato l'espressione ‘lobby gay’. È qualcosa di offensivo? Direi proprio di no. La Carta Etica che ieri il Consiglio comunale di Cagliari ha molto opportunamente respinto, si occupa solo delle eventuali discriminazioni degli omosessuali, senza considerare tutte le altre: politiche, di etnia, di condizione fisica, religiose. Occupiamoci di tutte le discriminazioni, non solo quelle celebrate dal politicamente corretto che ormai ci ha davvero rotto le scatole.

E se lei dice di essersi rotta le scatole di chi non si fa discriminare in silenzio, pare non sapere che è il suo partito ad opporsi all'estensione delle aggravatati previste da decenni per i gruppi etnici e i gruppi religiosi anche ai gay. Quindi che ora venga a direi che lei non vuole si protegga chi non ha protezioni perché preferisce parlare di chi quelle protezioni già le ha, pare abbastanza patetico.
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