Crotone. 15enne aggredito perché gay
Questa volta le risorse pilloniane hanno massacrato di botte un 15enne. È accaduto a Crotone. Il 15enne era sul lungomare quando, dopo aver salutato un’amica, è stato aggredito da un ragazzo maggiorenne a calci e pugni. Solo una coppia di passanti si è intromessa per difenderlo. Il ragazzino ha poi dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso.
«Solo ora ho più chiara la situazione –ha raccontato a Il Crotonese il padre della vittima- Mio figlio da questo ragazzo più grande di lui subiva vessazioni da mesi. Ieri ha trovato il coraggio di farmi sentire dei messaggi vocali in cui dalla stessa persona veniva minacciato, gli ha anche detto che gli avrebbe tagliato la testa con un’ascia. Mi fa soffrire la consapevolezza di essere solo con mio figlio. Non mi crea problemi il suo orientamento sessuale, voglio che sia felice, lo rispetto comunque esso sia, ma mi fa paura il contesto culturale in cui viviamo. Non c’è legge che tuteli contro queste mortificazioni e mio figlio ne ha subìte tante. Abbiamo cambiato tre scuole, sempre perché veniva etichettato come una femminuccia, veniva escluso. Questa è la vera sofferenza per un genitore, non il fatto che sia gay. L’ipocrisia fa più male dei pugni che ha preso in faccia. Oltre ai suoi insegnanti non lo difende nessuno».
L'uomo ha poi aggiunto: «Chi non vuole la legge Zan forse è perché ritiene giusto che si continui a legittimare simili cose. Bisogna essere toccati da vicino per capire il dolore che generano. Cosa resta da fare ad un padre come me allora? Farsi giustizia da soli?».