Gatteo a Mare. Il parroco sovranista piagnucola: «Non ho mai trovato un costume da uomo a due pezzi»
Mentre il senatore leghista Simone Pillon e il suo amichetto Jacopo Coghe disquisiscono su peni e mestruazioni asserendo di vederci attinenze con il ddl Zan, anche il parroco sovranista di Gatteo a Mare ha voluto offrire il suo contributo a quella fiera delle banalità scrivendo:
Se la frase pare di una stupidità talmente sfacciata da sembrare priva di senso, i suoi neri seguaci non hanno dubbi sul fatto che si debba trattare di un qualche insulto ai gay dato. D'altronde il parroco non fa che insultarli e molti di loro lo seguono unicamente perché lui li istiga all'odio: dunque è molto probabile che se dice di aver cercato di acquistare costumi da uomo col reggiseno lo dirà solo e solamente con l'intento di offendere denigrare qualcuno:
Ovviamente il ddl Zan non parla delle fantasie sessuali dei parroci sovranisti nei confronti dei costumi da bagno, ma si sa anche che questa gente ama scrivere cose a caso pur di irridere i bambini e le vittime di discriminazione. Ma dato che don Bianchi non dice nulla che non sia allineato alla propaganda dei gruppi neofascisti, c'è da temere che quel messaggino possa essere la sua reinterpretazione degli sproloqui transofobici di Pillon e del suo amichetto Coghe. Magari voleva irridere le donne trans, rilanciando il suo sostenere che non bisogna accettare la loro esistenza. E chissà se poi proporrà pure raid neofascisti nelle spiagge di Gatteo a Mare per verificare i genitali delle bagnanti.
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